Danni del fumo: nelle donne sono maggiori
I danni del fumo di sigaretta per il cuore delle donne sono 5 volte maggiori rispetto a quelli causati negli uomini. Stando ai risultati di uno studio condotto dalla professoressa Elena Tremoli del dipartimento di Scienze Farmacologiche dell'Università di Milano, il cuore del gentil sesso è particolarmente vulnerabile agli effetti del tabacco. I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione del Congresso della Società Europea di Cardiologia (Parigi, Agosto 2011).
Indipendentemente da altri fattori come l'età, la pressione arteriosa, l'obesità e la classe sociale, il cuore delle donne risulta essere cinque volte più vulnerabile al fumo di quello degli uomini. Le conclusioni sono frutto di uno studio finanziato dall'Unione Europea che ha coinvolto più di 3 mila persone, uomini e donne, di diversi paesi dell'unione europea (Italia, Finlandia, Svezia, Olanda e Francia).
Gli effetti del fumo sono stati valutati partendo da un parametro indicativo del livello di arteriosclerosi del sistema vascolare: la misurazione dello spessore della parete della carotide, una delle arterie che portano il sangue al cervello. Dopo aver analizzato i dati di 1.694 uomini e 1.893 donne, si è scoperto che l'ispessimento della parete è proporzionale alla durata ed all'intensità dell'abitudine al fumo in ambedue i sessi. C'è però un dato che li differenzia, a parità di sigarette fumate nelle donne si registrava un danno maggiore di ben 5 volte.
Elena Tremoli spiega che stando ai dati del Rapporto annuale sul fumo dell'Osservatorio Fumo Alcol e Droghe dell'Istituto Superiore di Sanità, il numero di donne fumatrici oggi è praticamente uguale a quello degli uomini fumatori. Percentualmente, rispetto al passato, sono diminuiti gli uomini fumatori e sono aumentate le donne, un fenomeno preoccupante che non accenna a diminuire nonostante le campagne informative. L'esperta fa inoltre notare che le donne, rispetto agli uomini, sono anche più restie a smettere di fumare. In base alle ultime stime in Italia ci sono 5,2 milioni di donne fumatrici (19,7 per cento) e 5,9 milioni fumatori (23,9 per cento), le donne che sono riuscite a smettere di fumare sono 2,6 milioni (il 9,8 per cento) mentre gli uomini che hanno abbandonato il vizio del fumo sono 3,9 milioni (il 15,7 per cento).
Secondo un altro studio condotto in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, fumare costa caro alle donne soprattutto sul lungo periodo. Le donne europee vivono di più rispetto agli uomini ma peggio. E' vero che fino alla menopausa sono maggiormente protette nei confronti delle malattie cardiovascolari ma, forse, sarebbe bene iniziare a tutelare la propria salute il prima possibile. Prima di questo nuovo studio si pensava che le donne fossero maggiormente protette verso fattori dannosi per le arterie come ipertensione, colesterolo alto, alimentazione grassa e fumo, i dati hanno però dimostrato che non sono poi così protette dagli effetti del fumo. Il consiglio, valido tanto per le donne quanto per gli uomini, è che prima si smette di bere e fumare meglio è, solo in questo modo si aumenteranno le possibilità di vivere una vecchiaia in salute.
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