Ictus, il camminare piano può essere un fattore predittivo
Osservare la velocità della camminata potrebbe aiutare a predire un eventuale rischio di ictus nelle donne anziane. Questa è la conclusione di uno studio, condotto dai ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, i cui risultati sono stati pubblicati su Stroke (Aprile 2008), una prestigiosa rivista scientifica dedicata all'ictus cerebrale.
I ricercatori, coordinati da Aileen McGinn, hanno esaminato nel dettaglio i dati relativi a circa 13.000 donne in post menopausa. Per condurre lo studio sono partiti da un campione molto più ampio estraendo i dati dallo studio Women's Health Initiative (WHI), una ricerca condotta negli anni '90 che ha raccolto i dati di oltre 160.000 donne con un'età compresa tra i 50 e i 79 anni.
Secondo quanto riscontrato dai ricercatori dall'analisi dei dati relativi ad un periodo di cinque anni, le donne che avevano un ritmo di passeggiata più lento presentavano un rischio maggiore di ictus. Nel 69 per cento dei casi, le pazienti che camminavano piano sono state poi colpite da ictus.
Questo non vuol dire che per prevenire l'ictus bisogna camminare più veloci, ma, secondo la McGinn, un passo lento potrebbe essere un indicatore di rischio di ictus.
Sicuramente non si può capire se una persona avrà o no un ictus analizzando solo la velocità di camminata, se lo studio verrà confermato potrà però essere un fattore indicatore aggiuntivo. Come un attacco di cuore, l'ictus può colpire improvvisamente, spesso senza preavviso. Ma a questo si arriva molti anni dopo la nascita di problemi che danneggiano il cuore e l'apparato circolatorio.
Per limitare i danni degli ictus è quindi importante non sottovalutare ogni più piccolo segnale. Secondo un altro studio presentato in occasione dell'International Stroke Conference (2008), anche un'insistente sonnolenza diurna può essere il campanello d'allarme dell'ictus, in base ai dati raccolti dai ricercatori può significare un rischio fino a 4 volte più elevato del normale.
In alcune persone, i sintomi dell'ictus si presentano ed improvvisamente scompaiono, questo è il caso dell'attacco ischemico transitorio (Transient Ischaemic Attack: TIA) che nella maggior parte dei casi dura dai 5 ai 30 minuti, purtroppo alcuni pazienti tendono a sottovalutare questi sintomi. Se si pensa che oltre un terzo dei pazienti colpiti da uno o più TIA sono stati poi colpiti da un ictus, l'attacco ischemico transitorio è un vero e proprio campanello d'allarme. Nel 20 per cento dei casi l'ictus si manifesta entro un anno dal TIA.
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