Cellulari e tumori, più rischi se si abusa del telefonino
Un uso intensivo e prolungato del cellulare sembrerebbe aumentare del 20 per cento la probabilità di sviluppare neuromi acustici, un tumore benigno che attacca il nervo uditivo, e del 30 per cento quella di contrarre un glioma, un tumore maligno che colpisce il tessuto nervoso del cervello. A questa conclusione sono arrivati i ricercatori dell'Università Medica svedese di Orebro, guidati dal prof. Lennart Hardell, dopo aver analizzato i dati ottenuti da una meta indagine che ha valutato 18 diverse ricerche sugli effetti delle onde elettromagnetiche dei cellulari sul corpo umano. I risultati della meta indagine sono stati pubblicati sulla rivista Occupational Environmental Medicine (Ottobre 2007).
Secondo lo studio è sufficiente un'esposizione di duemila ore, circa un'ora al giorno per dieci anni, per aumentare il rischio. Le maggiori probabilità di contrarre dei tumori non interesserebbero solo le persone che usano telefoni mobili ma anche i cordless.
Gli autori dello studio, in un'intervista rilasciata al quotidiano inglese The Independent, evidenziano che la situazione potrebbe essere più preoccupante di quanto si è riscontrato se si considera che dieci anni è il minimo periodo necessario a sviluppare un tumore. Non si può dire nulla sulle cifre che troveremo fra altri dieci anni, potrebbe esserci un aumento esponenziale dei casi, soprattutto fra i più giovani.
Secondo l'Hindustan Times, tra i maggiori quotidiani indiani con una vendita di 1.400.000 copie al giorno, la notizia dello studio va presa con le dovute precauzioni. Secondo il giornale indiano non si tratterebbe di una meta indagine, ma, al contrario, i dati sono frutto di una ricerca vera e propria condotta su 1.429 soggetti colpiti da tumori al cervello, sia benigni che maligni, e su un campione di 1.470 persone in salute residenti in Svezia. Secondo quanto riportato sull'Hindustan Times, gli esperti ritengono che i cellulari rappresentino un rischio soprattutto per chi abita nelle zone rurali dove la potenza del segnale è più alta per compensare la distanza dalle stazioni base di telefonia mobile. In ogni caso sembra comunque che i rischi alla salute non possono essere evidenziati prima dei 10 anni di utilizzo intenso.
Sul legame cellulari tumori ci sono ancora molti dubbi, lo stesso Hardell evidenzia che i dati ottenuti dai loro studi sono di grande rilevanza ma saranno sicuramente necessari ulteriori approfondimenti. L'esperto è comunque del parere che fino a quando non si scopriranno e applicheranno nuove tecnologie in grado di diminuire al massimo l'emissione di radiazioni nocive bisognerebbe limitare, se non addirittura vietare, l'uso dei cellulari ai bambini.
Circa un mese fa era stata data notizia di un altro studio, i cui dati erano attesi da tempo, condotto nell'ambito del "The Mobile Telecommunications and Health Research Programme" (MTHR). I dati, raccolti nell'arco di un periodo di sei anni su un campione molto ampio di persone, dimostravano che l'uso del telefono cellulare non ha effetti a breve termine sulla salute. In base ai risultati ottenuti i telefoni cellulari non aumentano il rischio di sviluppo di glioma, al contrario di quanto invece evidenziato dalla ricerca svedese, e non incidono in maniera sensibile sull'insorgenza del mal di testa.
Fino ad oggi numerosi studi si sono susseguiti in questo campo senza però mettere definitivamente la parola fine sull'effettivo legame fra cellulari e tumori. Lawrie Challis, responsabile dello studio MTHR, ha evidenziato che nonostante i numerosi dati raccolti non si hanno ancora delle risposte certe, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine delle radiazioni elettromagnetiche in generale.
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