Fumo passivo ...
Si sente parlare ancora di fumo passivo, l'ultima parola questa volta arriva dal lontano Giappone, che conferma quello che si sa e si teme da tempo ormai. L'Università di Osaka è riuscita a determinare con un nuovo metodo a ultrasuoni la velocità di riserva del flusso coronarico (CFVR), ossia la velocità di erogazione del sangue. Il test è stato compiuto su trenta individui, di cui la metà fumatori, rilevando la misura prima e dopo l'esposizione al fumo. I soggetti non fumatori prima dell'esposizione avevano un CFVR assolutamente più alto dei fumatori, ma successivamente il livello è calato fino al livello dei fumatori, che a differenza dei primi non sono stati minimamente influenzati dal fumo passivo. L'esposizione al fumo passivo fa aumentare il rischio di problemi cardiaci, come si sapeva da tempo, l'indagine è servita solo a confermare ulteriormente le paure di chi è vittima dei fumatori. Per fare un esempio semplice e diretto basti pensare che è sufficiente restare in un locale fumoso per circa 30 minuti per pregiudicare la funzione endoteliale, ovvero quella delle cellule del sangue, in pari misura a quella di un fumatore che consuma un pacchetto al giorno.
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