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Caviglie gonfie: informazioni sulle cause e rimedi

Caviglie

Le caviglie gonfie non sempre sono da considerare un problema grave, quando si affronta questo argomento legato alla salute dei piedi sarebbe però più corretto parlare di sintomo piuttosto che di patologia. Si tratta di un disturbo abbastanza comune sopratutto in età avanzata (in particolare donne in menopausa), nelle donne in gravidanza, in chi ha qualche chilo di troppo, nelle persone con problemi alle vene e in chi, per diversi motivi, rimane in piedi (commessi, operai nelle catene di montaggio, ecc.), o seduto (chi lavora in ufficio, autisti, ecc.), per la maggior parte del giorno. In alcuni casi, quando si escludono patologie serie, il gonfiore alle caviglie rappresenta, per molte donne, sopratutto un fastidioso problema estetico, nell'ultima parte di questo articolo proporremo alcuni rimedi della nonna per riavere delle caviglie sottili.

Se il problema si presenta da solo, di norma non è preoccupante, se però si manifesta cronicamente ed è associato ad altri sintomi è opportuno sottoporsi ad analisi più approfondite per scoprirne l'origine.

Caviglie gonfie

Cause caviglie gonfie

Dietro a questo problema c'è un accumulo di liquidi (edema), correlato anche alla ritenzione idrica, che oltre alle caviglie può gonfiare i piedi, i polpacci e le gambe. L'edema è conseguente ad un aspetto fisiologico dell'organismo, ci sono infatti delle condizioni che ostacolano il flusso del sangue nei capillari verso l'alto. Se consideriamo ad esempio le persone che stanno molte ore in piedi o sedute, i loro muscoli rimangono immobili e, di conseguenza, il sangue ritorna con maggiore difficoltà verso il cuore, una situazione che contribuisce a sua volta ad aumentare la pressione venosa con un conseguente accumulo del liquido plasmatico nelle caviglie (favorendone il gonfiore).

L'immobilità non è però l'unica causa del disturbo, l'eccesso di liquidi può essere scatenato anche da altri fattori quali: problemi ormonali, terapie farmacologiche, insufficienza epatica o renale, scompensi cardiaci, ecc.. Ci sono poi alcune scelte relative all'abbigliamento che potrebbero accentuare il problema: calze e calzini troppo stretti, scarpe poco comode, un tacco eccessivamente alto o, al contrario troppo basso, potrebbero favorire l'edema nella zona della caviglia.

Quando non preoccuparsi eccessivamente per le caviglie gonfie? Se il gonfiore è di modesta entità, e si verifica al termine di una giornata dove si è rimasti per lungo tempo in una posizione per lo più statica (in piedi o seduti), è molto probabile che la causa sia da attribuire al difetto della circolazione venosa. In questo caso il problema potrebbe essere risolto semplicemente facendo delle pause durante le quali si fa qualche passo per migliorare la circolazione sanguigna. Pure il caldo potrebbe favorire il problema e si può arrivare alla sera con i piedi leggermente gonfi (anche in questo caso sopratutto se sono state tenute per lungo tempo delle posizioni innaturali), il tutto dovrebbe però tornare alla normalità sdraiandosi con in piedi in alto o dopo una notte di riposo. Se il gonfiore compare in una persona anziana, ed è accompagnato da affanno, potrebbe essere il sintomo di uno scompenso cardiaco. Se a questi due campanelli d'allarme si associa un aumento repentino di peso, di tre o quattro chili in pochi giorni, è bene consultare il proprio medico per valutare se è il caso di effettuare degli esami di approfondimento.

Un altro aspetto da prendere in considerazione quando si deve valutare la causa, è la presenza dell'edema su una sola o entrambe le caviglie: gonfiore monolaterale o gonfiore bilaterale. Quando il gonfiore riguarda un solo arto, l'edema può essere il sintomo di una malattia vascolare, di un trauma (es. distorsione) o di un'infiammazione delle articolazioni. Anche un problema legato alla diversa circolazione a livello locale potrebbe favorire l'accumulo di più liquidi in una sola gamba. Se per esempio è in corso una trombosi venosa profonda (complicanza tipica delle vene varicose), si può rilevare gonfiore a una sola caviglia, dolore, variazione di colore della cute e senso di pesantezza.

Il gonfiore bilaterale potrebbe essere sintomo di una malattia sistemica determinata da una diminuzione della pressione oncotica (pressione generata dalle proteine che si trovano nel plasma sanguigno) o da ipertensione capillare. Entrambe le caviglie gonfie potrebbero inoltre essere associate a un'insufficienza venosa bilaterale, quasi sempre cronica. Non bisogna poi escludere che l'edema possa essere un effetto collaterale di alcuni farmaci antipertensivi quali ad esempio quelli della classe calcio-antagonisti.

Nelle donne non in menopausa, il problema delle caviglie gonfie può essere più frequente nel periodo premestruale. Il motivo risiede nell'innalzamento di due ormoni che regolano il ciclo mestruale, gli estrogeni e il progesterone, che favoriscono la comparsa di ritenzione idrica.

Rimandiamo a dopo un approfondimento sulle caviglie gonfie in gravidanza, vediamo ora un elenco di alcune patologie e condizioni associate a questo problema:

  • abuso di sale e alcool;
  • artrite reumatoide;
  • cattiva circolazione sanguigna;
  • cirrosi biliare primitiva (pesantezza e gonfiore alle caviglie è uno dei sintomi);
  • coaguli di sangue;
  • embolia;
  • infarto miocardico;
  • infezioni;
  • insufficienza renale;
  • insufficienza venosa;
  • lesione o frattura alla caviglia;
  • linfedema (un accumulo anormale di linfa);
  • malattie alla tiroide;
  • malattie reumatiche;
  • mestruazioni e sindrome pre-mestruale;
  • obesità;
  • pre-eclampsia (nota anche come gestosi);
  • puntura d'insetto;
  • reazioni allergiche;
  • ritenzione idrica;
  • scompenso cardiaco;
  • temperature calde;
  • tendinite alla caviglia;
  • tromboflebite;
  • trombosi venosa profonda;
  • vecchiaia;
  • vene varicose.

Il gonfiore è generalmente localizzato nella zona della caviglia ma, a volte, può espandersi anche sul dorso del piede e, solo raramente, sotto la pianta del piede.

Caviglie gonfie in gravidanza

Caviglie gonfie in gravidanza

Il gonfiore alle caviglie è un problema abbastanza diffuso in gravidanza, sopratutto nell'ultimo trimestre di gestazione. I fattori che determinano questa condizione sono diversi, si va dalle alterazioni ormonali all'aumento ponderale, dalle modificazioni nel flusso sanguigno a quelle metaboliche. Durante i 9 mesi di attesa il corpo della donna trattiene generalmente più liquidi, inoltre, l'aumento di volume dell'utero può premere su alcune vene rendendo più difficoltoso il ritorno del sangue verso il cuore. Il problema non sempre è localizzato solo alle caviglie, può infatti interessare anche i piedi e le gambe. Il gonfiore alle caviglie e ai piedi solitamente va via dopo il parto.

Anche se le caviglie gonfie in gravidanza possono essere tutto sommato "normali" e non c'è da preoccuparsi, qualora il gonfiore dovesse essere improvviso e doloroso, sopratutto se monolaterale (presente su una sola gamba), la causa potrebbe risiedere in un coagulo di sangue. Un'altra condizione che potrebbe determinare un gonfiore improvviso è l'aumento della pressione sanguigna, una situazione che potrebbe essere un campanello d'allarme legato alla gestosi (nota anche come preeclampsia). In entrambi i casi non bisogna perdere tempo ed è opportuno contattare il medico di riferimento per valutare la situazione e l'eventuale trattamento.

In linea di massima, se il problema si presenta sopratutto la sera dopo una giornata passata a lavoro, non ci sono particolari pericoli e l'unico inconveniente è il fastidio che si prova a causa della pelle che potrebbe "tirare molto" per via del gonfiore alle caviglie. Se la pressione non è alta, la causa principale del problema può quindi essere attribuita al peso, alla stanchezza e alla ritenzione idrica, quest'ultima, in particolare, è conseguente ai cambiamenti ormonali nei nove mesi. Durante questo periodo, ci può infatti essere un rilassamento delle pareti delle vene, con conseguente ristagno di sangue e ritenzione di liquidi, una situazione che porta ad avere caviglie gonfie e sensazione di pesantezza. Un ruolo centrale è giocato dal progesterone, un ormone prodotto fin dall'inizio della gestazione che agisce come vasodilatatore e consente al sangue di stagnare favorendo la ritenzione idrica.

Di norma l'edema alle caviglie sparisce pochi giorni dopo il parto, ciò nonostante, è opportuno non trascurare eventuali segnali in caso di un mancato riassorbimento dei liquidi sopratutto se questa condizione si associa a sintomi quali: mal di testa, ipertensione e dolori alle gambe. Questa stomatologia potrebbe infatti indicare una patologia grave e, di conseguenza, è opportuno condurre ulteriori accertamenti per escludere, ad esempio, un'eventuale preeclampsia post parto.

La ritenzione idrica, oltre all'edema alle caviglie, potrete causare un po' di gonfiore anche alle mani e al viso.

Rimedi per le caviglie gonfie

Per ridurre il fastidio causato dalle caviglie gonfie in gravidanza bisognerebbe evitare di rimanere in piedi per lunghi periodi, quando si è seduti, quando possibile, bisognerebbe tenere i piedi in una posizione sollevata. Ancora meglio se ci si può sdraiare con le gambe in una posizione più elevata (si potrebbe mettere un cuscino sotto) rispetto al tronco. Quando si riposa si consiglia di sdraiarsi sul lato sinistro, in questo modo si riduce la pressione della vena cava inferiore (una grande vena che drena il sangue refluo proveniente dalle regioni sotto-diaframmatiche del corpo per convogliarlo nell'atrio destro del cuore). Un aiuto potrebbe arrivare anche dalle calze contenitive, lo stesso ginecologo potrebbe consigliare di indossare dei collant o calze di sostegno durante il giorno.

Se non si è in gravidanza e il problema persiste, sopratutto se si soffre di una malattia cardiovascolare, renale o epatica, è importante rivolgersi al proprio medico se le caviglie oltre ad essere gonfie sono anche rosse o calde, lo stesso vale anche nel caso in cui compaia febbre. Anche le donne in dolce attesa dovrebbero non perdere tempo e contattare il medico di riferimento se, come spiegato in precedenza, il gonfiore aumenta repentinamente ed è associato ad altri sintomi quali: vomito, diminuzione della frequenza della minzione, o problemi di vista.

Rimedi caviglie gonfie

Di seguito riportiamo alcuni rimedi della nonna per le caviglie gonfie, è però importante precisare che non esistono dei rimedi fai-da-te per eliminare il disturbo ma solo per alleviare temporaneamente il fastidio conseguente all'edema. Questi possono essere utili nel caso in cui ci si trovi in una situazione transitoria, bisogna però essere consapevoli che l`insufficienza venosa (che può essere collegata alle caviglie gonfie) è una delle patologie più difficili da classificare per la complessità della sua espressione sempre ingravescente (una malattia che si aggrava progressivamente), ed è pericolosa perché normalmente sottostimata.

Oltre ad alcuni consigli già dati nel caso in cui il problema sia collegato alla gravidanza, che possono valere per tutti, si può ridurre l'edema facendo movimento, riducendo il contenuto di sale nella dieta e, se opportuno, perdendo qualche kg. Se il gonfiore è collegato ad un trauma, per esempio una distorsione, può essere utile ricorrere a fasciature o impacchi di ghiaccio. In questo caso è inoltre fondamentale il riposo, bisognerebbe infatti evitare di camminare sulla caviglia gonfia.

Camminare nell'acqua al mare o al lago

Camminare nell'acqua fredda può aiutare molto la circolazione, lo stesso beneficio si potrebbe ottenere anche bagnando le gambe con il soffione della doccia. Provate a bagnare le gambe con un getto d'acqua fredda al termine della doccia, indirizzandolo dal basso verso l'alto. Il passaggio dal caldo al freddo produce una sorta di ginnastica vascolare che contribuisce a stimolare e tonificare le pareti dei vasi sanguigni.

Ridurre il consumo di sale

Una dieta troppo ricca di sale può favorire la formazione di edemi in quanto l'organismo trattiene una maggiore quantità di liquidi per diluire i livelli di sodio più alti del normale. Per questo motivo, l'alimentazione "troppo salata" può favorire il problema delle caviglie gonfie. Potrebbe quindi essere utile ridurre il consumo di cibi confezionati e snack salati. Gli alimenti già pronti contengono elevati quantitativi di sodio, spesso questo aspetto non viene preso in considerazione e si pensa solo al sale che si aggiunge sui cibi.

Bere molta acqua

Quanta acqua bere al giorno? Alcune persone pensano che riducendo il quantitativo di acqua bevuta si possa ridurre l'edema, in realtà per eliminare i liquidi in eccesso bisogna bere normalmente. Addirittura, una mancanza di idratazione potrebbe favorire il gonfiore alle caviglie. Se non si beve, l'organismo tende infatti a trattenere più liquidi all'interno.

Frullato di banane e potassio

Un frullato di banane, particolarmente ricco di potassio, aiuta a mantenere costante l'equilibrio di liquidi ed elettroliti nel corpo. Questa bevanda, oltre ad essere buona, aiuta anche a controbilanciare la ritenzione idrica causata da un eccesso di sodio che può portare a caviglie gonfie. Altri alimenti particolarmente ricchi di potassio, integrabili nella dieta di tutti i giorni, sono: avocado, fagioli, verdure a foglia verde, frutta secca, ecc.. Anche il cacao in polvere, che si può utilizzare ad esempio nel latte, può contribuire ad aumentare l'apporto di potassio.

Esercizio fisico

Grazie all'esercizio fisico si stimola la circolazione e, di conseguenza, si evita un eccessivo accumulo di sangue nelle estremità inferiori. Camminare tutti i giorni, o in alternativa nuotare, se le caviglie sono gonfie e doloranti, aiuta a pompare il sangue dalle gambe al cuore.

Tenere i piedi in una posizione alta

Quando si sta seduti, per guardare la televisione o leggere un libro, può essere utile tenere i piedi in una posizione alta in modo da drenare il liquido dalle caviglie gonfie. Per rendere più comoda la posizione, potrebbe essere utile poggiare i piedi sopra uno sgabello con un cuscino sotto le caviglie. Anche durante il sonno si potrebbe mettere un cuscino sotto i piedi per mantenere le gambe in una posizione più alta. Se fate un lavoro sedentario, ogni quindici minuti dovreste sollevare le gambe e tenerle per un breve periodo parallele al pavimento, successivamente ruotate le caviglie e muovete le dita dei piedi.

Tisana al tarassaco

Una tisana al tarassaco può contribuire a stimolare i reni e contribuisce a ridurre il liquido in eccesso dalle caviglie gonfie. Incrementando il volume di urine espulse, si velocizza la rimozione dei liquidi dalle gambe. Per la tisana si consiglia di scegliere le foglie più giovani e tenere, tagliatele alla radice, lavatele e tritatele, dopodiché mettetele in una tazza e riempite con acqua bollente, successivamente coprite con un piatto e lasciate in infusione per una decina di minuti. Prima di bere l'infuso, ricordatevi di filtrare il preparato.

Scelta della sedia

Caviglie gonfie alla sera

Se dopo una giornata passata in ufficio arrivate alla sera con le caviglie gonfie la colpa potrebbe essere anche della sedia. Abbiamo già parlato dell'importanza di alzarsi ogni tanto per sgranchire le gambe così da migliorare la circolazione sanguigna, se si sta molto tempo seduti bisogna però anche scegliere la sedia giusta. In ufficio, e possibilmente anche a casa se si sta molto al computer, bisognerebbe prediligere una sedia a rotelle con 5 razze, con regolazione manuale dell'altezza e movimento basculante in avanti e dietro, in materiale traspirante. Quando si sta seduti bisogna fare attenzione che l'incavo dietro il ginocchio, il cavo popliteo, non poggi sulla seduta della sedia. Spesso si sottovaluta questo aspetto e non pensandoci si poggia il cavo popliteo alla sedia con conseguenti problemi alla circolazione, una condizione che può incrementare la probabilità di soffrire di caviglie gonfie. In una posizione corretta, con i piedi ben poggiati a terra, l'incavo posteriore del ginocchio dovrebbe stare a circa 2,5-5 cm dalla sedia. Se dopo aver regolato la sedia non si arriva comunque bene con i piedi a terra, si consiglia di utilizzare un poggiapiedi per migliorare la posizione.

I consigli che abbiamo dato possono essere utili nel caso in cui le caviglie gonfie siano causate dal caldo, da cambiamenti ormonali, fattori dietetici o stili di vita. In alcuni casi il problema è però il sintomo di patologie più gravi, di conseguenza, se dopo qualche giorno il gonfiore non accenna a diminuire, è necessario contattare il medico per valutare attentamente la cura da seguire per poter guarire, solo in questo modo si può trovare il trattamento migliore in quanto, come già detto, ci possono essere diverse cause.


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