Cause del bruxismo e rimedi
Vi dicono che durante la notte digrignate i denti o sentite qualcuno farlo? Si tratta di un disturbo, noto come bruxismo, che causa il serramento e il digrignamento dei denti, un problema che può interessare anche la mandibola. Diagnosticare questo disturbo in fase precoce non è facile, spesso uno non ci si rende conto di soffrirne e anche il dentista può avere delle difficoltà a individuarlo durante una visita di controllo. Oggi il bruxismo è un problema abbastanza frequente, basti pensare che in Italia interessa circa una persona su tre. Sebbene il digrignamento dei denti può insorgere in seguito a fattori neurologici e psicologici, in alcune circostanze le cause sono riconducibili a degli stili di vita poco salubri: il vizio del fumo, un eccessivo consumo di alcol o bevande con caffeina. Il bruxismo può essere favorito anche da un stress conseguente ad una vita troppo frenetica e piena di impegni. Per aiutare le persone ad affrontare nel giusto modo questo disturbo, gli esperti dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP) danno alcuni consigli utili.
Gli odontoiatri spiegano che il bruxismo è poco conosciuto (a volte sottostimato non solo dai pazienti ma anche dallo specialista) e può presentarsi a tutte le età, non è raro sentire anche i bambini digrignare i denti durante la notte. Il disturbo si può manifestare in due modi: con il serramento e digrignamento dei denti, e un conseguente rumore causato dallo sfregamento, o in una forma più "subdola" nota come serramento mandibolare, una variante dove non vi è contatto tra i denti e la muscolatura si irrigidisce in una posizione fissa.
A volte potreste aver sentito qualcuno digrignare i denti di giorno, il bruxismo non è un problema unicamente notturno. Secondo alcune stime, nei paesi occidentali, solo il 12 per cento delle persone soffrono di bruxismo notturno mentre ben il 30 per cento presentano degli episodi nel corso della giornata. Come abbiamo accennato in precedenza, fra le cause del disturbo ci sono dei comportamenti poco salutari come il vizio del fumo e dell'alcol, fra i giovani il disturbo potrebbe essere ricondotto anche a un effetto secondario di alcune droghe sintetiche come ad esempio l'ecstasy.
I sintomi del bruxismo, anche se sarebbe meglio parlare di segnali o segni, sono diversi, ci può ad esempio essere un consumo anomalo della superficie dei denti e, in alcuni casi, si possono anche rilevare delle scheggiature, o incrinature, sia della dentatura naturale sia di lavori odontoiatrici. In seguito al disturbo si possono presentare anche delle difficoltà funzionali nei normali movimenti di apertura e chiusura della bocca, un indolenzimento dei muscoli della bocca utilizzati per masticare e/o delle articolazioni temporomandibolari. Fabio Carboncini, Presidente dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, spiega che il più noto segnale spia che può far sospettare un caso di bruxismo è il rumore notturno causato dallo sfregamento dei denti, un segnale presente in circa il 25 per cento dei casi. Sebbene sia difficile accorgersi da soli del rumore durante la notte, chi soffre di bruxismo può svegliarsi la mattina con una sensazione di tensione mandibolare o un dolore localizzato alle arcate dentali, ci potrebbero inoltre essere delle ricorrenti cefalee muscolo-tensive.
Fra le cause del bruxismo, in passato, è stata data grande importanza alla malocclusione dentale, grazie a diverse ricerche scientifiche oggi il legame con uno scorretto allineamento delle arcate dentali quando si chiude la bocca è stato notevolmente ridimensionato. Attualmente, i risultati di importanti studi scientifici hanno spostato l'attenzione verso fattori psicologici e diversi aspetti neurologici collegati alla struttura del sonno. In pratica, il disturbo è da ricondurre non tanto a degli stimoli periferici ma a delle alterazioni nel sistema nervoso centrale. Tra i fattori che possono predisporre al disturbo ci possono essere: forme di ansia e stress, tensione nervosa e, secondo alcune indagini, anche il senso di competizione nello sport. Alla luce di queste evidenze scientifiche, alcuni specialisti inseriscono gli psicofarmaci tra i possibili rimedi per il bruxismo anche se non sempre sono efficaci nel trattare la patologia.
Per il momento non si dispone ancora di una cura risolutiva per il bruxismo, per migliorare la qualità della vita delle persone è quindi importante cercare di contrastare il disturbo limitandone l'insorgenza. La principale raccomandazione, anche se potrebbe risultare scontata, è quella di mantenere la bocca in una posizione fisiologica, con denti staccati e muscoli masticatori rilassati, durante tutto l'arco della giornata. Gli esperti spiegano che i denti dovrebbero toccarsi tra loro soltanto durante la masticazione dei cibi e, solo occasionalmente, durante la fase di deglutizione.
Soprattutto nel bruxismo diurno, l'approccio cognitivo-comportamentale è quello che da i migliori risultati anche sul lungo periodo. Di fondamentale importanza è far capire alla persona affetta dal disturbo il tipo di problema migliorandone la consapevolezza, solo così sarà spronata e cercherà di migliorare il controllo della muscolatura masticatoria mantenendola in posizione di riposo quando non serve utilizzarla. Fondamentale anche intervenire sugli stili di vita, se sregolati bisogna iniziare a limitare, soprattutto la sera, il consumo di alcolici, il vizio del fumo e il caffè. Uno stile di vita salutare, in abbinamento a dei ritmi di vita più rilassati, aiutano a migliorare la qualità del sonno e allentano la tensione sui muscoli masticatori e il loro sovraffaticamento.
Nei casi in cui il bruxismo è di una certa entità, uno dei rimedi più conosciuti è il BITE per i denti (delle placche intraorali in resina acrilica), un dispositivo medico che si utilizza normalmente solo la notte è serve per proteggere la dentatura dallo sfregamento, per distendere le fibre muscolari contratte e alleviare la pressione sulle articolazioni mandibolari. Gli specialisti mettono in guardia dai BITE standardizzati, dei dispositivi che possono essere acquistati in farmacia e di conseguenza non sono personalizzati per il singolo individuo. I BITE "fai da te", oltre a non migliorare il problema, possono addirittura accentuare il disturbo.
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