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Cura Alzheimer con acido mefenamico

Cura Alzheimer con acido mefenamico

Un farmaco già presente sul mercato per attenuare i dolori mestruali, l'acido mefenamico (noto con il nome di Lysalgo), potrebbe essere utile anche nella cura dell'Alzheimer. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Manchester ha scoperto che il principio attivo del Lysalgo (l'acido mefenamico), un medicinale appartenente alla famiglia dei FANS con proprietà antinfiammatorie, può agire anche sull'infiammazione collegata al morbo di Alzheimer ripristinando parte della memoria. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Communications (Fenamate NSAIDs inhibit the NLRP3 inflammasome and protect against Alzheimer's disease in rodent models - doi: 10.1038/ncomms12504).

Secondo quanto evidenziato da David Brough e Catherine Lawrence, i due coordinatori dello studio, la somministrazione dell'acido mefenamico in alcune cavie con Alzheimer ha contribuito a ripristinare le funzioni mnemoniche ad una condizione paragonabile a quella degli animali sani. La sperimentazione, finanziata grazie al contributo del Medical Research Council e dell'Alzheimer's Society, si è avvalsa di cavie transgeniche che avevano sviluppato i sintomi della malattia di Alzheimer. Complessivamente sono stati osservati 20 topi: 10 trattati con un placebo e 10 con acido mefenamico. Dopo una terapia durato circa 30 giorni, le cavie trattate con il farmaco avevano recuperato la memoria (si è osservato un recupero notevole e la memoria era paragonabile a quella dei topo senza la malattia).

Partendo dai risultati di precedenti ricerche che avevano dimostrato che il peptide beta amiloide è coinvolto nella produzione di IL-1B e la conseguente attivazione di un recettore multi-proteico nelle cellule microgliali noto come inflammasome NLRP3, si è pensato di testare un farmaco che potesse contrastare l'infiammazione. Diversi studi hanno dimostrato che l'infiammazione nel cervello peggiora il morbo di Alzheimer e favorisce la sua progressione, grazie all'acido mefenamico si è però riusciti ad invertire il processo neurodegenerativo.

Sebbene il farmaco si sia rilevato efficace contro l'Alzheimer nella sperimentazione condotta sulle cavie, gli autori invitano alla cautela e spiegano che bisognerà aspettare i risultati di ulteriori studi che verificheranno la sua efficacia anche sull'uomo e la sicurezza di uno specifico trattamento, a base di acido mefenamico, sul lungo periodo.

Acido mefenamico e ciclo mestruale

Attualmente non si conosce l'esatto meccanismo di funzionamento dell'acido mefenamico, dai dati di laboratorio si ipotizza che agisca bloccando alcune sostanze coinvolte nei processi infiammatori. Solitamente il medicinale è prescritto per trattare (per periodi che non superano i 7 giorni) il dolore associato al ciclo mestruale (dismenorrea).

L'acido mefenamico non è privo di effetti collaterali, ne presenta ad esempio alcuni a livello gastrointestinale, pertanto è controindicati in caso di ulcera peptica, infiammazioni gastrointestinali e se ne sconsiglia l'uso nell'ultimo trimestre di gravidanza.


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