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Ovaio policistico e fertilità femminile, benefici con inositolo

Ovaio policistico, fertilità e inositolo

Una gravidanza arriva con più difficoltà in caso di ovaio policistico (PCOS), una patologia che colpisce circa il 5-10 per cento delle donne in età riproduttiva. Nel corso di diversi studi si è però osservato che l'inositolo, assunto sotto forma di integratore, contribuisce a migliorare considerevolmente la fertilità femminile. Si è parlato dell'argomento, con riferimento a numerosi studi pubblicati su Gynecological Endocrinology, in occasione del World Congress of Pediatric and Adolescent Gynecology (WCPAG 2016).

Quando si è in età adolescenziale ci sono alcuni fattori che possono attirare l'attenzione delle ragazze e le porta a cercare dei rimedi. Inestetismi come acne e peluria, alterazione del ciclo mestruale, sovrappeso o obesità, sono alcuni elementi collegati all'ovaio policistico, solo più in la negli anni, quando si inizia a pensare a una gravidanza, si scopre che questa patologia può influire anche sulla capacità riproduttiva. La policistosi ovarica, nota anche come Sindrome dell'Ovaio Policistico (Polycystic ovary syndrome - PCOS), ha dei meccanismo patogenetici che ancora oggi sono poco chiari, la patologia non colpisce poi solo le ovaie ma l'intero sistema endocrinologico e metabolico femminile.

In seguito a diversi studi scientifici si è scoperto che l'insulino-resistenza, e la conseguente iperinsulinemia, potrebbe ricoprire un ruolo centrale nella patogenesi dell'ovaio policistico. Partendo da questa osservazione sono state ipotizzate alcune terapie utili per ripristinare la sensibilità dei tessuti dell'organismo all'insulina. Grazie a delle sostanze insulino-sensibilizzanti si può ridurre l'iperinsulinemia migliorando notevolmente la fertilità femminile.

Durante il 18° Congresso Mondiale di ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza si è evidenziato che l'inositolo può avere un effetto benefico sulla funzionalità ovarica ed è utile a correggere diversi disturbi endocrino-metabolici, legati alla sindrome dell'ovaio policistico, quali: iperglicemia, aumentata resistenza insulinica e iperandrogenismo (una eccessiva produzione di ormoni androgeni nelle donne). Sebbene la molecola è disponibile sotto diverse forme , solo due (Myo-inositolo e il D-chiro-inositolo) si sono dimostrate efficaci nella mediazione dell'insulina e di conseguenza utili nella terapia per la policistosi ovarica. Gli studi che hanno esaminato i benefici del Myo-inositolo per il PCOS sono numerosi, uno dei tanti è il seguente: Effects of myo-inositol in women with PCOS: A systematic review of randomized controlled trials - Doi: 10.3109/09513590.2011.650660.

Come accennato in precedenza, una delle cause più comune di infertilità femminile è l'ovaio policistico, un disturbo che colpisce circa il 5-10 per cento delle italiane. Le donne colpite da policistosi ovarica presentano un'alterazione dell'ovulazione e un aumento degli ormoni maschili (androgeni), è proprio a causa di quest'ultimo fattore che si verifica un aumento della peluria sul corpo e sul viso. Oltre ad altri inestetismi come l'acne, c'è un'alterazione del ciclo mestruale: esso può essere irregolare, assente anche per diversi mesi, scarso o prolungato. La sindrome dell'ovaio policistico non influisce però solo sulla fertilità della donna, chi ne è affetta ha infatti un rischio maggiore (rispetto alle donne sane) di patologie quali: diabete, sovrappeso, obesità, ipertensione e malattie legate all'apparato cardiocircolatorio. In base i dati raccolti, circa l'88 per cento delle donne che raggiungono buoni livelli d'inositolo hanno di nuovo un ciclo regolare dopo 3 mesi, una paziente su due con problemi ovulatori collegati al PCOS riprende a ovulare dopo un mese, il 70 per cento ha di nuovo un ciclo mestruale regolare e il 55 per cento riesce ad avere una gravidanza spontanea (senza quindi l'ausilio della Procreazione Medicalmente Assistita - PMA).

In caso di dubbi, gli esperti consigliano di andare dal proprio medico, in seguito a una prima anamnesi (dopo la descrizione dei sintomi e dei disturbi), verranno prescritti degli esami specifici per verificare la presenza o meno della policistosi ovarica. Solo successivamente si potrà prescrivere una terapia adeguata che varierà a seconda di diversi fattori quali età e specifiche esigenze e necessità. Fra le opzioni più diffuse, sopratutto se non si vogliono avere dei figli, c'è il ricorso alla pillola anticoncezionale.

Attualmente sono disponibili numerosi medicinali in grado di agire sulle alterazioni provocate dalla sindrome dell'ovaio policistico, bisogna però considerare che ci possono essere degli effetti collaterali tutt'altro che trascurabili. Le nuove terapie che si basano sull'inositolo aprono la strada a interessanti prospettive future, esse non solo si sono dimostrate particolarmente efficaci nel migliorare la fertilità della donna ma contribuiscono a riequilibrare diversi disturbi endocrino-metabolici. Un'altro aspetto da considerare è che le terapie a base di inositolo non presentano effetti collaterali.

Ovaio policistico e dieta: alimenti con inositolo

Tutti, donne e uomini, dovrebbero seguire una dieta equilibrata e avere un'attività fisica regolare, uno stile di vita corretto è importante per perdere peso o mantenere il peso forma, questi consigli sono però ancora più importanti quando si soffre di policistosi ovarica. Considerando che l'insulino-resistenza è alla base dell'ovaio policistico, il primo passo deve essere quello di provare a stabilizzare la glicemia mediante dei pasti equilibrati dal punto di vista del carico glicemico complessivo, un obiettivo che può essere raggiunto anche grazie a un'attività fisica moderata ma continuativa (basterebbe camminare tutti i giorni per qualche km). In seguito alle evidenze scientifiche di numerosi studi pubblicati su Gynecological Endocrinology, può essere inoltre utile l'assunzione di integratori a base di inositolo, probabilmente, almeno per il momento, il miglior trattamento terapeutico per i pazienti con policistosi ovarica.

Oltre che sotto forma di integratore, l'inositolo può essere introdotto nella dieta mediante diversi alimenti quali: cereali, carne, legumi e frutta (ovviamente i livelli variano da alimento ad alimento). La lecitina è particolarmente ricca di inositolo, essa è presente in grandi quantità nei fagioli di soia e nei tuorli d'uovo. Alcuni cereali con buoni livelli di inositolo sono: l'orzo, le germe di grano, il riso integrale, l'avena e il grano saraceno. Fonti facilmente utilizzabili nella dieta sono inoltre le lenticchie e la carne. Un buon apporto lo si può inoltre ottenere mangiando piselli, cavolfiore, fragole, arance e pompelmi.


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