Punture insulina addio con cerotto per infusioni
Le persone con diabete di tipo 1, e alcune con diabete di tipo 2, devono ogni giorno autosomministrarsi l'insulina (con una siringa o una penna), un rito che pur essendo entrato nella routine rimane comunque fastidioso. In passato si è cercato di sostituire il metodo di infusione dell'insulina ma fino ad oggi non si è arrivati a nessuna valida alternativa. Un gruppo di ricercatori provenienti da due università, la North Carolina-Chapel Hill e la North Carolina State, ha messo a punto un cerotto contenente cellule beta (come quelle presenti nel pancreas) in grado di controllare i livelli di zucchero nel sangue e secernere dosi di insulina adeguate per evitare l'ipoglicemia (condizione che si verifica quando la glicemia scende sotto 70 mg/dl). I risultati della sperimentazione del cerotto, che potrebbe mandare in pensione le siringhe e le penne per la somministrazione dell'insulina, sono stati pubblicati su Advanced Material (Microneedles Integrated with Pancreatic Cells and Synthetic Glucose-Signal Amplifiers for Smart Insulin Delivery - DOI: 10 1002 / adma 201506025).
Yanqi Ye, prima autrice dello studio, spiega che questo nuovo cerotto (smart insulin patch) è diverso da quello sperimentato in altri studi. Lo smart insulin patch, poco più grande di una moneta, è costituito da un materiale adoperato in campo cosmetico e diagnostico (è quindi già clinicamente testato), sulla superficie che va a contatto con la pelle vi è uno strato di centinaia di minuscoli aghi, grandi come ciglia, contenenti migliaia di cellule beta immagazzinate in microcapsule di alginato (un polimero biocompatibile). Il cerotto, una volta applicato sulla pelle, è in grado di analizzare in maniera continuativa il livello di glucosio nel sangue e rilascia un quantitativo adeguato di insulina solo quando necessaria.
Per il momento lo smart insulin patch è stato sperimentato con ottimi risultati su alcuni topolini affetti da diabete di tipo 1. Il dispositivo medico è riuscito a garantire un adeguato controllo degli zuccheri nel sangue per ben 10 ore, un ottimo risultato (che potrebbe essere anche migliorato in futuro) se si pensa che un diabetico deve effettuare normalmente il controllo della glicemia 4 volte al giorno: prima di ogni pasto (quindi prima di ogni iniezione) e prima di andare a letto. Il cerotto a insulina intelligente potrebbe quindi migliorare notevolmente la qualità della vita dei diabetici.
Per diversi anni, numerosi ricercatori, hanno sperimentato il trapianto nei pazienti diabetici di cellule pancreatiche produttrici dell'ormone insulinico, purtroppo non si è mai raggiunto nessun risultato apprezzabile a causa di due principali ostacoli: reazioni di rigetto ed effetti collaterali dei farmaci immunosoppressori. Grazie a questo nuovo approccio, che utilizza sempre le cellule beta ma fuori dall'organismo, si è riusciti ad evitare entrambi gli ostacoli che fino ad oggi limitavano questo tipo di terapia.
Zhen Gu, coordinatore dello studio, evidenzia che i risultai della loro ricerca dimostrano che esiste una soluzione al problema del rigetto che da tempo affligge gli studi sui trapianti di cellule pancreatiche nei diabetici. Si è inoltre individuato il modo per monitorare in maniera continuativa i livelli di glucosio dall'esterno con un metodo poco invasivo. Nei prossimi obiettivi vie è l'estensione della durata dell'efficacia dello smart insulin patch e la sperimentazione sull'uomo.
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