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Sintomi Alzheimer: un test per valutare il rischio demenza

Sintomi Alzheimer: un test per valutare il rischio demenza

Accorgersi precocemente dei primi sintomi della malattia di Alzheimer è molto importante perché permette di pianificare meglio la terapia per gli anni a venire. Individuare precocemente l'Alzheimer è quindi molto importante in quanto si riesce a curare meglio la malattia migliorando notevolmente la qualità della vita del paziente. Anche se gli esperti hanno individuato 10 sintomi dell'Alzheimer (vuoti di memoria, difficoltà nelle attività quotidiane, problemi nel linguaggio, disorientamento nel tempo e nello spazio, diminuzione della capacità di giudizio, difficoltà nel pensiero astratto, cambiamenti frequenti di umore o comportamentali, disturbi di personalità, mancanza di iniziativa e posizionamento di oggetti in luoghi inusuali per poi dimenticarsi la loro posizione) non è sempre semplice diagnosticare la malattia precocemente. Numerosi esperti hanno messo a punto dei test per valutare il rischio di Alzheimer ma tutti presentano certi limiti, l'ultimo arrivato è il test studiato da un gruppo di ricercatori della Ohio State University. I risultati della sperimentazione del test sono stati pubblicati sul Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences (Community Cognitive Screening Using the Self-Administered Gerocognitive Examination "SAGE" - doi: 10.1176 / appi neuropsych 13060145 - Gennaio 2014).

Il SAGE test, acronimo che sta per Self-Administered Gerocognitive Examination (esame cognitivo geriatrico auto-amministrato), è uno strumento di screening breve ed auto-somministrato in grado di identificare il decadimento cognitivo lieve (DCL) e la demenza precoce. L'esecuzione del test richiede poco tempo, mediamente si completa in circa 15 minuti. Per valutare l'efficienza del test sono stati arruolati 1047 volontari, dai 50 anni in su, provenienti da diversi contesti (case di riposo, centri per anziani, convegni dedicate ai temi della salute, ecc.).

Douglas Scharre, coautore del test e primo ricercatore della sperimentazione, spiega che ben il 28 per cento del campione coinvolto nello studio mostrava, in base alle risposte date, i primi segni di deficit cognitivo. Sopratutto quando i primi sintomi dell'Alzheimer non sono ancora visibili, secondo l'esperto, condividere i risultati del SAGE con il proprio medico può aiutare lo specialista a individuare prematuramente i sintomi di un deterioramento legato all'Alzheimer o ad altre forme di demenza.

Nel caso si dovesse iniziare a rilevare un cambiamento cognitivo molto presto si potrebbero mettere in atto delle terapie conservative così da rallentare la progressione della patologia. Secondo Scharre, il test risulta essere molto importante anche in quelle situazioni dove non si evidenziano problemi in quanto i risultati possono essere un ottimo punto di partenza per valutare eventuali peggioramenti futuri rilevati da un confronto con i risultati di una successiva somministrazione del SAGE test.

Test per l'Alzheimer: il SAGE test

Il SAGE test è un test auto-somministrato, di conseguenza presenta una serie di limitazioni correlate principalmente al fatto che la sua validità dipende dall'onestà con cui il soggetto testato risponde alle varie domande. Ciò nonostante, questo test è uno strumento di screening economico, abbastanza affidabile e valido, che può essere un aiuto prezioso nella diagnosi precoce di malattie come l'Alzheimer prima ancora della comparsa dei primi sintomi evidenti.

Il test potrebbe essere un valido aiuto anche per quelle persone che sospettano un possibile rischio di Alzheimer per un familiare. Oltre ad avere una "diagnosi" veloce e poco invasiva (a volte è difficile convincere un familiare ad andare dal medico per certe questioni), somministrando il test in un ambiente familiare si possono avere dei risultati che successivamente potrebbero essere molto utili per lo specialista.

Nelle prossime settimane pubblicheremo su UniversONline le domande del SAGE test


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