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Vaccino morbillo: malattia ancora presente in Italia - Diverse persone sottovalutano l'importanza del vaccino per il morbillo, una malattia infettiva che in Italia è ancora abbastanza presente

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Vaccino morbillo: malattia ancora presente in Italia

Foto morbillo

Diverse persone sottovalutano l'importanza del vaccino per il morbillo, una malattia infettiva che in Italia è ancora abbastanza presente. A volte ci si chiede se sia il caso di vaccinare o meno nostri figli ignari, forse, del fatto che fino a qualche decennio fa il morbillo causava milioni di morti nel mondo e frequenti complicazioni. Anche se rispetto al passato oggi si verificano molti meno casi, l'obiettivo dell'eliminazione di questa malattia è ancora molto lontano. Stando ai dati dell'ultimo rapporto dell'European Center for Diseases Control (Ecdc), dei 12.096 casi accertati tra novembre 2012 e ottobre 2013 in tutta Europa, poco meno di un caso su tre riguardava un cittadino del nostro Paese.

Attualmente, almeno per quanto riguarda l'Europa, l'Italia è quindi il Paese dove il morbillo colpisce di più. Subito dopo l'Italia troviamo il Regno Unito (con 2.261 casi), i Paesi Bassi (2.177 casi), la Germania (1.723 casi) e la Romania (1.660 casi). Le prime 5 nazioni della classifica coprono circa il 93 per cento di tutti i casi registrati nei 30 Paesi monitorati. Analizzando i dati dal numero di casi per milione di abitanti al primo posto troviamo invece l'Olanda (130,1/milione), al secondo la Romania (77,7) e terzo l'Italia (56,4); valori molto lontani ad esempio dal Portogallo dove si è registrato solo lo 0,1.

Per capire quanto sia importante ancora oggi il vaccino per il morbillo basti pensare che ben l'87 per cento dei casi rilevati riguardavano soggetti non vaccinati e un 9 per cento era costituito da persone che avevano una vaccinazione incompleta (il calendario vaccinale prevede due dosi di vaccino: una tra 12 e 15 mesi, la seconda a 5-6 anni, insieme al richiamo del vaccino contro difterite, tetano e pertosse o del vaccino esavalente).

Anche se gli ultimi dati sono più bassi rispetto alle annate epidemiche del 2010 e 2011, l'obiettivo di eliminare morbillo e rosolia dall'Europa entro il 2015 probabilmente non sarà centrato se tutti gli Stati membri non implementeranno e velocizzeranno gli sforzi già messi in campo.

Sintomi morbillo e complicanze

Il morbillo si manifesta con febbre quasi sempre alta, tosse insistente, secrezioni dal naso, congiuntivite e la comparsa di macchioline rosa sulla pelle (esantema).

La malattia, a qualsiasi età, può complicarsi con otite, broncopolmonite o, più raramente (circa 1 caso su 1.000), con l'encefalite; quest'ultima può provocare In alcuni casi danni permanenti come convulsioni, sordità o ritardo mentale. Molto raramente (1-2 casi su 100.000) il morbillo può provocare la PESS (Panencefalite Sclerosante Subacuta), una forma di encefalite progressiva cronica che, a distanza di anni dalla malattia, determina un grave danno cerebrale irreversibile e porta quasi sempre a morte.

Chi può fare il vaccino per il morbillo

Salvo particolari casi dove i bambini non possono essere vaccinati contro il morbillo perché presentano una grave allergia a uno dei componenti del vaccino (gelatine e/o neomicina), in tutti gli altri casi la vaccinazione è fortemente consigliata in quanto da, con un efficacia che va dal 98 al 99 per cento, un'immunità che dura per tutta la vita. Altri soggetti che non possono sottoporsi a vaccinazione sono: donne in gravidanza o in cerca di un figlio, persone con alterazioni gravi del sistema immunitario o in terapia antitumorale o con immunosoppressori (per esempio cortisone) e persone con una malattia acuta grave o moderata.


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