Farmaci betabloccanti: utili per pressione alta e tumori
I farmaci betabloccanti, utilizzati di norma nella terapia per la pressione alta (ipertensione), potrebbero essere utili anche per rallentare alcune forme di tumori. L'utilizzo alternativo dei farmaci betabloccanti è stato scoperto da un gruppo di ricercatori dell'Institute for Behavioral Medicine Research (IBMR) and the Comprehensive Cancer Center dell'Universita' dell'Ohio. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention (ß-Blockers and Survival among Danish Patients with Malignant Melanoma: A Population-Based Cohort Study, Settembre 2011).
In seguito ad un'indagine comparativa condotta su oltre 4mila cartelle cliniche del Danish Cancer Registry, gli studiosi hanno scoperto che i pazienti affetti da melanoma sottoposti a una terapia che prevedeva l'assunzione di uno specifico farmaco betabloccante mostravano un tasso di mortalità molto più basso, relativo alla neoplasia, rispetto a quei pazienti che non assumevano il farmaco.
Il virologo Ronald Glaser, docente presso l'Università dell'Ohio e direttore dell'IBMR (Institute for Behavioral Medicine Research), spiega che i nuovi risultati sono frutto di un approfondimento di precedenti studi durante i quali si era scoperto che alcune cellule tumorali presentano dei recettori sensibili a specifici ormoni dello stress come l'epinefrina e la norepinefrina. Nel momento in cui uno di questi ormoni si lega ai recettori delle cellule tumorali esso finisce per stimolare la produzione di particolari molecole potenziandone la crescita e di conseguenza la promozione di metastasi.
Nel corso degli studi i ricercatori hanno quindi scoperto che alcune molecole svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario promuovono sia la crescita del tumore sia delle metastasi. Nel momento in cui però si trattano con i betabloccanti, questo tipo di cellule tumorali smettono di produrre la molecola incriminata con conseguenti benefici per i pazienti.
Comparando le cartelle cliniche dei pazienti affetti da melanoma, quelli che assumevano farmaci betabloccanti avevano una sopravvivenza più lunga rispetto ai pazienti che nello stesso periodo non stavano assumendo il farmaco. Stanley Lemeshow, uno dei medici che ha collaborato allo studio, spiega che il farmaco ha migliorato le possibilità di sopravvivenza del 19 per cento. I ricercatori spiegano che uno degli aspetti più interessanti di questa scoperta è che questo tipo di farmaco è abbastanza economico e potrebbe essere integrato in una terapia aggiuntiva per niente invasiva per i pazienti.
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