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Alopecia capelli: cura della calvizie - L'alopecia androgenetica, quella femminile e non solo la calvizie in generale, anche l'alopecia totale, potrebbero presto essere curate

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Alopecia capelli: cura della calvizie

Alopecia capelli: cura della calvizie

L'alopecia androgenetica, quella femminile e non solo la calvizie in generale, anche l'alopecia totale, potrebbero presto essere curate. La cura per l'alopecia è stata trovata per caso da un gruppo di ricercatori del Digestive Diseases Research Centre - Università della California (UCla). I risultati dello studio sono stati pubblicati su PLoS One (Febbraio 2011, CRF Receptor Antagonist Astressin-B Reverses and Prevents Alopecia in CRF Over-Expressing Mice).

La possibile cura per l'alopecia è stata trovata per caso, i ricercatori stavano studiando il modo di inibire gli effetti della tensione sull'apparato gastrointestinale in un gruppo di topi "calvi". Durante un esperimento è stata testata sulle cavie una particolare molecola, un peptide noto come "Astressin-B", che avrebbe dovuto limitare gli effetti dello stress sull'apparato gastrointestinale. La molecola ha però avuto un effetto inatteso, in tutte le cavie "calve" trattate con il peptide si è riscontrata una ricrescita della peluria.

Million Mulugeta, coordinatore dello studio e ricercatore presso la David Geffen School of Medicine presso l'UCla, spiega che i risultati raccolti potrebbero aprire nuove strade per curare la caduta dei capelli nell'uomo attraverso la modulazione dei recettori degli ormoni dello stress, in particolare per la perdita di capelli legata a stress cronico e invecchiamento.

Per condurre l'esperimento gli studiosi hanno utilizzato delle cavie modificate geneticamente in modo che producessero elevati quantitativi dell'ormone di liberazione della corticotropina (CRF - Corticotrophin Releasing Factor). Questi topi, con l'avanzare dell'età, vengono colpiti dall'alopecia e piano piano perdono tutti i peli sulla schiena. In base ad alcuni studi preliminari i ricercatori avevano individuato un antagonista, l'Astressin-B, in grado di bloccare i recettori di questa particolare sostanza impedendo al corpo di produrre proprio l'ormone dello stress.

Per un periodo di cinque giorni i ricercatori hanno iniettato nei topi modificati geneticamente l'Astressin-B. Successivamente le cavie sono state messe in una gabbia con un gruppo di controllo composto da cavie non colpite da alopecia (cavie non modificate geneticamente). Dopo un periodo di tre mesi, gli studiosi avrebbero dovuto condurre ulteriori analisi gastrointestinali sulle cavie ma le cavie trattate non potevano essere distinte dal gruppo di controllo in quanto nessuna presentava più casi di alopecia.

In un primo momento i ricercatori pensavano che le cavie modificate geneticamente fossero scapate, analizzando il numero di identificazione dei topi si constato che in realtà c'erano tutte e ci si trovava davanti ad una scoperta del tutto inaspettata. Successivi studi hanno poi confermato in maniera inequivocabile il contributo del peptide nella ricrescita dei peli nelle cavie colpite da alopecia.

I risultati raccolti in questo studio sono molto interessanti, soprattutto i dati relativi alla velocità d'azione del trattamento. Un'iniezione al giorno per cinque giorni è sufficiente per contrastare l'alopecia per un periodo di quattro mesi, trascorso questo periodo il trattamento andrebbe ripetuto. Gli effetti sono comunque buoni se si considera che i dati sono relativi a delle cavie la cui vita media è di 2 anni, l'effetto dura quindi quasi un quarto della loro vita. I ricercatori sono talmente sicuri che questo trattamento possa funzionare anche per la ricrescita dei capelli che, ancor prima di condurre dei trial clinici per verificarne l'efficacia, hanno fatto domanda di brevetto per l'uso del peptide Astressin-B per la cura dell'alopecia nell'uomo.


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