Prevenire la perdita dei capelli nella chemioterapia
Grazie ad un particolare antibiotico in futuro si potrebbe prevenire la perdita dei capelli nei pazienti sottoposti alla chemioterapia. La scoperta, presentata all'inizio di luglio (2007) in occasione di un meeting accademico, è stata fatta da un team di ricercatori dell'università di Kyoto (Giappone) coordinati dal professor Toshiyuki Sakai.
La perdita dei capelli potrebbe essere ridotta del 70 per cento se durante la chemioterapia si utilizza l'alopestatin in aggiunta ad alcuni tipi di farmaci chemioterapici. La posologia è semplice, la sostanza va applicata sulla testa durante il periodo in cui il paziente si sottopone alla chemioterapia.
Gli esperti evidenziano comunque che la commercializzazione di questo farmaco è ancora molto lontana in quanto per il momento non sono stati ancora fatti dei test clinici approfonditi. Toshiyuki Sakai spiega che gli studi per ridurre gli effetti collaterali delle cure contro il cancro sono ancora molto pochi, la loro ricerca è quindi molto importante in quanto anche la qualità della vita dei pazienti è un aspetto molto importante e non va sottovalutata.
La perdita dei capelli durante la chemioterapia
La perdita dei capelli è uno degli effetti collaterali della chemioterapia. Queste manifestazioni tossiche si determinano in quanto, analogamente alle cellule tumorali, anche quelle degli organi normali sono sensibili ai vari farmaci chemioterapici. Questa sensibilità degli organi sani determina la comparsa di una moltitudine di effetti collaterali che in parte variano a seconda del tipo di farmaci antitumorali impiegati e che interessano soprattutto le cellule dell'organismo in attiva proliferazione come quelle del midollo osseo, della cute, dei bulbi piliferi e delle mucose che rivestono la bocca e il tubo digerente. Non in tutti i pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico si presentano effetti collaterali e la chemioterapia può causare reazioni differenti nei vari individui. Bisogna inoltre evidenziare che questi effetti possono variare, in uno stesso individuo, da un ciclo di terapia all'altro.
Durante la chemioterapia si può verificare la caduta parziale o totale dei capelli (alopecia), solitamente a ciocche, per lo più durante la doccia o quando ci si pettina. Altra evenienza comune è il ritrovamento di ciocche di capelli al mattino sul cuscino. La perdita dei capelli costituisce un serio problema psicologico sia per gli uomini che per le donne.
E' importante tuttavia sottolineare che i capelli ricrescono al termine della chemioterapia, inoltre è comune che ricrescano più folti e ricci, raro è invece il cambiamento di colore. Un'informazione preventiva adeguata sul motivo dell'alopecia, sulla gravità prevista e sul fatto che con la sospensione del trattamento chemioterapico viene ripristinata la normale crescita dei capelli consente al paziente di ridurre lo stress legato alla perdita dei capelli.
L'entità della caduta dei capelli dipende dai farmaci utilizzati (adriamicina, epirubicina, ciclofosfamide, vincristina, taxolo ed etoposide sono più comunemente causa di alopecia), dal loro dosaggio e dalla sensibilità individuale di ogni paziente. Inoltre alcuni farmaci colpiscono solo i capelli, mentre altri anche i peli delle diverse parti del corpo. E' bene comunque ricordare che non tutti i farmaci chemioterapici determinano la comparsa di alopecia.
La caduta dei capelli solitamente inizia entro le prime due settimane di chemioterapia e raggiunge il suo massimo entro uno o due mesi dall'inizio della stessa. La ricrescita dei capelli può cominciare anche prima del termine del trattamento chemioterapico.
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