Diabete, dopo i 40 anni controllare la glicemia periodicamente
Dopo i 40 anni è bene controllare periodicamente i livelli della glicemia in modo tale da poter individuare il diabete quando è ancora in uno stadio iniziale asintomatico, questo è il consiglio che i diabetologi danno a tutti i cittadini con un particolare riferimento a quelle persone sovrappeso, individui maggiormente a rischio di diabete di tipo 2.
Durante un Convegno organizzato dall'Associazione Medici Diabetologi (AMD) presso l'Istituto Superiore di Sanità, gli esperti hanno dato preziosi consigli che i cittadini dovrebbero seguire. Illidio Meloncelli, diabetologo del centro di diabetologia di San Benedetto del Tronto e consigliere della Fondazione Amd, spiega che poter intervenire in anticipo sul diabete, quando questo si trova ancora in una fase iniziale, permette un controllo della malattia più semplice, in questo modo si è in grado di ridurre al minimo eventuali complicazioni anche di un certo peso come le malattie cardiovascolari, una delle prime cause di morte nei paesi occidentali.
Dalle ultime statistiche è emerso che circa il 33 per cento dei diabetici Italiani non sa di esserlo, questo perché è una patologia che non da nessun segno evidente fino a quando non si manifesta con pericolosi effetti collaterali. E' anche alla luce di questi dati che i diabetologi hanno deciso di lanciare un avvertimento a tutti gli italiani over 40, inoltre, oltre agli individui obesi o in sovrappeso, particolare attenzione dovrebbero porre anche quelle persone che in famiglia hanno avuto precedenti casi di diabete di tipo 2.
Attualmente (2006) in Italia ci sono circa 2 milioni di diabetici, un numero che cresce al ritmo di 100.000 ogni anno. Del totale, il 12 per cento dei malati affetti da diabete di tipo 2 ha un'età superiore ai 65 anni.
Il professor Meloncelli lancia un monito anche alle persone che sanno di avere il diabete, ha evidenziato che meno della metà di questi pazienti, circa il 47 per cento, non ha la glicemia sotto controllo, una disattenzione non da sottovalutare se si pensa che ogni punto in più di glicemia rispetto al valore ottimale corrisponde ad un aumento del 50 per cento del rischio di complicanze.
In occasione del convegno gli specialisti hanno lanciato anche un altro appello ai cittadini, per recarsi presso l'Istituto Superiore di Sanità i maggiori diabetologi italiani hanno "usato le gambe" facendosi promotori della "Giornata Senza Ruote", un modo per sensibilizzare la popolazione a riappropriarsi di quella pratica salutare che è il camminare. Gli esperti hanno spiegato che bastano piccoli sacrifici per avere dei benefici consistenti sulla salute, diminuire il tempo trascorso di fronte alla TV o al PC, usare il più possibile le proprie gambe per spostarsi facendo anche delle brevi camminate di 30 minuti al giorno possono portare grandi benefici a tutte le persone ma in particolar modo ai diabetici.
Adolfo Arcangeli, Presidente della Fondazione AMD, spiega che è dimostrato che una camminata di mezz'ora ogni giorno contribuisce a tenere lontano il diabete aiutando il controllo del peso corporeo e, nei malati, può essere tanto efficace quanto lo sono i farmaci per tenere a freno la glicemia. Ovviamente al movimento è bene aggiungere una dieta equilibrata e, in alcuni casi, una mirata terapia farmacologia.
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