Psoriasi, una malattia spesso non curata adeguatamente
Non si può dire che la psoriasi sia una malattia sconosciuta, se ne sente parlare spesso sia attraverso articoli che in trasmissioni televisive dedicate alla medicina e la salute, purtroppo però numerosi aspetti di questa patologia restano ancora sconosciuti.
Alcuni ricercatori coordinati dal prof. Renato Mannheimer, per fare il punto della situazione sullo scenario attuale e futuro di questa malattia e del suo impatto sulla qualità della vita, hanno ritenuto utile condurre un'indagine.
La psoriasi è una malattia che affligge oltre un milione e trecentomila italiani, circa il 3 per cento della popolazione, erroneamente da molti viene considerata una malattia rara e in certi casi si pensa addirittura che sia un problema con il quale si possa convivere senza grandi difficoltà. Purtroppo molte delle convinzioni non sono corrette, esistono diverse forme di psoriasi non diagnosticate che vengono scambiate per una generica "dermatosi", situazione che spesso porta a trattarle in modo improprio.
Esistono anche altre forme di psoriasi estese e a volte abbastanza gravi che condizionano pesantemente la qualità della vita in tutte le sue manifestazioni arrivando a interessare anche organi interni diversi dalla cute.
I risultati dell'indagine sulla diffusione della malattia in Italia condotta dal prof. Mannheimer sono stati presentati a Roma durante una conferenza " Psoriasi: riconquistare la qualità della vita". Se circa il 71 per cento delle persone sembra conoscere questo tipo di patologia, non si può dire altrettanto a riguardo dei 144 centri specializzati (Psocare) dove la malattia potrebbe essere curata adeguatamente, in base ai dati dell'indagine sembra infatti che solo il 16 per cento si rivolga a queste strutture per ricevere delle cure adeguate.
Gli esperti hanno diviso l'indagine in due fasi, la prima parte ha visto il coinvolgimento di circa 4 mila persone, la seconda ha invece interessato 140 direttori dei centri Psocare. Non in tutta l'Italia i dati raccolti sono stati uguali, in alcune regioni come Lazio, Abruzzo e Molise i centri Psocare sono abbastanza conosciuti, altre regioni come ad esempio la Campania hanno fatto registrare dei dati molto bassi in quanto solo il 19 per cento degli intervistati era a conoscenza dei centri specializzati.
Attraverso le interviste ai direttori si sono invece raccolti altri dati, nell'ultimo anno si è stimato che circa 58 mila persone si siano rivolte ad un centro specializzato nella cura della psoriasi, del toltale il 56 per cento lo ha fatto per una forma moderata o grave della malattia mentre il restante 44 per cento per una forma lieve. E' emerso che il 60 per cento dei pazienti si è rivolto a uno dei centri Psocare presenti sul territorio nazionale in seguito a un'indicazione del proprio medico generico, il 25 per cento in seguito a una visita dermatologica e il restante 15 per cento su consiglio di altri specialisti o su consiglio di famigliari o amici.
Durante la conferenza sono stati esposti anche altri aspetti legati alla psoriasi, spesso questa patologia ha pesanti ripercussioni sulla vita sociale di chi ne è affetto e nei familiari del paziente. Mara Maccarone, presidente Adipso (Associazione per la difesa degli psoriaci), ha spiegato che spesso genitori, fratelli e sorelle di chi fa i conti con la psoriasi, soffrono per primi di una patologia che induce chi ne è colpito a nascondersi. Ci sono alcune situazioni che possono creare enormi disagi come l'arrivo della bella stagione che porta a scoprirsi un po' di più, per non parlare dell'andare al mare che in molti casi viene evitato per paura della reazione delle altre persone.
L'incontro non si è limitato solo nel far conoscere la situazione attuale della psoriasi in Italia, è stato un'utile occasione per presentare nel dettaglio la più recente proposta terapeutica che da oggi è a disposizione della classe medica e che si caratterizza per efficacia, rapidità d'azione e tollerabilità.
Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica all'università di Roma Tor Vergata, ha spiegato che l'uso di nuovi farmaci biologici come l'anticorpo monoclonale infliximab permettono di ottenere un netto miglioramento in tempi brevi e permanenti delle lesioni psoriasiche nelle forme più gravi della malattia.
Purtroppo, come in altre situazioni, in alcune regione c'è un grande problema legato ai finanziamenti. Non tutte le regioni hanno abbastanza fondi per la somministrazione di questi nuovi farmaci, una situazione che crea una discriminazione relativa alla sanità nelle cure dei malati.
Cosa è la psoriasi?
La psoriasi è una malattia della pelle non infettiva e non contagiosa. Nella variante più comune (psoriasi cronica a placche) si formano delle chiazze arrossate a limiti piuttosto netti, ricoperte da squame biancastre, in alcune sedi tipiche come i gomiti, le ginocchia, la regione sacrale, il capo.
L'estensione dell'interessamento cutaneo può variare da aree localizzate di modeste dimensioni, fino al coinvolgimento di tutta la superficie corporea. Possono essere colpite dalla malattia anche le articolazioni, le unghie e le mucose.
La causa della psoriasi rimane ancora sconosciuta, sebbene sia ormai chiaro che la tendenza a sviluppare tale patologia abbia come causa principale la predisposizione genetica: infatti spesso più persone della stessa famiglia sono colpite.
Risulta inoltre ormai accertato che la psoriasi è una malattia strettamente modulata da precisi meccanismi immunomediati. Viene anche detta "la malattia dei forti", in quanto lo stato generale di salute dello psoriasico non è compromesso.
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