Meno danni ai neuroni dopo un ictus
Sulla rivista Nature Medicine sono stati pubblicati i risultati di una ricerca condotta in Germania che ha individuato il processo che decide se un neurone deve rimanere vivo o morire in seguito a un ictus.
I ricercatori guidati da Markus Schwaninger, hanno scoperto che dopo un ictus i neuroni coinvolti presentano un aumento di attività provocata dall'attivazione di una rete di comunicazione interna al neurone nota come NF-kB.
Anche se questo fenomeno era conosciuto già da tempo, non se ne conoscevano i principi. Per approfondire lo studio i ricercatori hanno creato dei sofisticati modelli animali di ictus dove la rete di comunicazione NF-kB potesse essere controllata a piacimento.
Agendo come su un interruttore sulla molecola IKK2, si è notato che quando la rete di comunicazione non è attiva, bloccando IKK2, i neuroni colpiti da ictus sopravvivono. Al contrario attivando IKK2, i neuroni colpiti vanno incontro ad apoptosi molto più rapidamente.
La possibilità di realizzare un farmaco che agisca spegnendo IKK2 sono molto auspicabili, questo perché si ottengono degli effetti protettivi anche a distanza di alcune ore dall'icus. Il più delle volte il paziente deve essere trasportato in ospedale e essere sottoposto ai dovuti controlli prima dell'inizio della terapia, essendo quindi efficace anche a distanza di ore i farmaco potrà essere adoperato concretamente anche in condizioni reali.
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