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Traffico di embrioni - Si deve convenire che sul traffico di ovuli vi è un mercato speculativo che va censurato e fermato

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Traffico di embrioni

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Molti avranno letto articoli sull'ultima polemica scoppiata in relazione all'ennesimo caso di traffico d'embrioni.

La sostanziale differenza ora, rispetto al passato, è che questa volta si è trattato di un viaggio d'annata oltremare d'embrioni congelati, con il rientro in Italia di una coppia di gemelli. Un fatto che fin ora non si era ancora registrato. Altro che fecondazione assistita, o "utero dato in prestito", qui siamo alla procreazione migratoria, se così la si può chiamare. Ciò accade perché in alcuni paesi come la California, per esempio, permette che il nascituro possa avere una mamma surrogata. E allora visto che in Italia è impossibile ospitare nel proprio grembo embrioni altrui, si va nei paesi dove è possibile ricorrere a queste pratiche.

Si può essere d'accordo o meno (come sono la maggioranza dei medici) sulla maternità in "sostituzione".

Però si deve convenire che sul traffico di ovuli vi è un mercato speculativo che va censurato e fermato. Il vero problema e che oltre a esserci coloro che speculano sul desiderio di maternità, vi sono anche coloro che si arricchiscono sul dolore, sull'ignoranza, e sulla credulità del prossimo. Meno male che le forze dell'ordine e la magistratura ogni tanto dicono basta.


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