Gli scienziati rivelano le basi genetiche dell'intolleranza al lattosio
E' stranamente ironico che la sostanza da cui dipendiamo nei nostri primi mesi di vita, il latte, possa scatenare spiacevoli conseguenze se consumato da adulto. Nella sola America Settentrionale, l'intolleranza al lattosio - l'incapacità cioè di digerire lo zucchero principale del latte - colpisce oltre 30 milioni di persone, gran parte delle quali sono di origine africana o asiatica. I nordeuropei, d'altronde, tendono a mantenere la capacità di scindere il lattosio. Tuttavia il gene che codifica la lattasi (l'enzima responsabile della trasformazione del lattosio) non sembra essere diverso nelle persone che non tollerano il lattosio rispetto agli individui sani, fatto questo che ha procurato non pochi grattacapi agli studiosi.
Ora una nuova ricerca ha finalmente rivelato le così a lungo cercate basi genetiche dell'intolleranza al lattosio. La scoperta potrebbe accelerare lo sviluppo di un test diagnostico affidabile per questo tipo di disturbo.
Studiando il DNA di nove famiglie finlandesi, Leena Peltonen dell'Università della California , a Los Angeles, ha scoperto due varianti del codice genetico poste al di fuori del gene lattasi, responsabili della tolleranza e dell'intolleranza al lattosio. Da sottolineare che i membri appartenenti alle famiglie finlandesi hanno mostrato le stesse variazioni genetiche, per quanto riguarda l'intolleranza al lattosio, riscontrate in famiglie tedesche, italiane e sud coreane, e questo suggerisce questo disturbo possa avere origini molto antiche.
L'attività persistente della lattasi, invece, potrebbe essersi evoluta solamente con l'avvento dell'allevamento del bestiame da latte, circa diecimila anni fa.
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