Variazione genetica legata al deficit attenzione / iperattività
Nuova importante scoperta riguardante il disturbo da deficit di attenzione con iperattività (ADHD). Tale deficit, che si manifesta generalmente nei bambini prima dei sette anni, si presenta con difficoltà o assenza di concentrazione, accompagnata da iperattività e impulsività nel comportamento, provocando enormi disagi e difficoltà nel processo di apprendimento. Recentemente, è stato scoperto, che il deficit di attenzione/iperattività, sarebbe legato ad una selezione genetica positiva, che ha portato a sostenere l'esistenza di un meccanismo etologico per una migliore sopravvivenza in un ambiente. Il ricercatore Robert Moyzis, docente di biochimica in un'università della California a Irvine, per trovare un'origine genetica di questo disturbo, ha studiato i geni di 600 persone. Moyzis e collaboratori, hanno trovato 56 variazioni del gene DRD4,che codifica per il recettore della dopamina, ovvero un mediatore chimico del sistema nervoso centrale. E' emerso che un allele, conosciuto come 7R, sia associato al disturbo di attenzione con iperattività e ad un tratto comportamentale conosciuto come "ricerca di novità". Si ritiene, che tale variazione genetica, si sia verificata nell'evoluzione umana tra 10.000 e 40.000 anni fa. Queste scoperte permettono, secondo Moyzis, di comprendere i motivi per cui il disturbo sia così pervasivo e come sia possibile trovare terapie maggiormente efficaci.
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