I mancini potrebbero avere più memoria per gli eventi
Se sei mancino o imparentato con qualcuno che lo è, allora avrai più possibilità di ricordare dove e quando hai letto quest'articolo. Questo per lo meno secondo la teoria del professor Stephen Christman, psicologo all'Università di Toledo, e di Ruth Propper del College Merrimack.
In base ai risultati di due esperimenti, i due studiosi hanno scoperto che coloro che meglio ricordavano di aver visto o meno una certa parola scritta erano o imparentati con mancini o veniva loro mostrata la parola da due lati diversi del campo visivo, stimolando in tal modo entrambe le parti del cervello.
Di fatto pare che i mancini ed i loro parenti abbiano un più grande corpus callosums, il ponte di neuroni che unisce i due emisferi del cervello, e questo suggerisce che l'interazione tra le due metà del cervello rafforzi la memoria per gli eventi. "Quindi i mancini probabilmente hanno una capacità maggiore di ricordare gli eventi della propria vita", afferma Christman, egli stesso mancino.
Studi precedenti hanno mostrato che la memoria semantica - legata alle nozioni che sono state apprese durante la vita - utilizza solamente una delle metà del cervello, mentre la memoria episodica - legata invece alle esperienze vissute - le utilizza entrambe. Nessuno aveva mai analizzato prima d'ora il rapporto tra cervello tipi di memoria. Lo studio potrebbe anche spiegare il perché non possiamo ricordare eventi della nostra prima infanzia: il corpus callosum non raggiunge il pieno sviluppo prima dei quattro o dei cinque anni d'età.
I mancini, che costituiscono circa il 15% della popolazione, non hanno di certo il "monopolio" della memoria. Gli esperimenti hanno mostrato che la memoria semantica è più forte in quegli individui con parenti tutti destrorsi, o quando le parole vengono mostrate da una sola metà del campo visivo. Entrambi i gruppi hanno riconosciuto con la stessa facilità parole già viste in precedenza. Christman sostiene che è possibile provocare una sorta di "mancinismo indotto" attraverso un movimento da una parte all'altra degli occhi, poiché in tal modo vengono stimolate entrambe la parti del cervello. La sua stessa ricerca mostra come 30 secondi di questo movimento degli occhi possa migliorare fino al 50 percento la memoria episodica.
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