Cellule umane per curare il midollo spinale dei ratti
Le cellule dai tessuti nervosi umani, quando vengono trapiantate sui ratti, sono in grado di riparare i danni al midollo spinale e ripristinare l'attività impulsiva dei nervi. Questi risultati aprono le porte a possibili terapie per la cura della malattia degenerativa dei nervi, la Sclerosi Multipla, o persino della paralisi.
Per condurre velocemente gli impulsi elettrici attraverso il corpo, le fibre nervose devono essere ricoperte dalle cellule di Schwann, che formano uno strato chiamato guaina di mielina intorno alle fibre. Benché gli scienziati non conoscano l'esatta causa della sclerosi multipla (SM), in coloro che sono affetti da questa patologia la guaina di mielina presente nel cervello e nel midollo spinale gradualmente avvizzisce e gli impulsi nervosi vengono trasmessi più lentamente, o si bloccano del tutto. I sintomi della malattia vanno dallo stordimento alla perdita di equilibrio alla paralisi.
Ikuhide Kohama e la sua squadra dell'Università di Yale, in Connecticut, utilizzano come cavie per gli esperimenti sulla SM dei ratti il cui midollo dorsale è stato parzialmente privato della guaina di mielina. Quindi vengono trapiantate al posto della guaina mancante delle cellule di Schwann umane che in precedenza erano state esportate e congelate. Per evitare il rigetto il sistema immunitario dei topi viene inibito tramite droghe.
I ricercatori si sono resi conto che non solo le cellule trapiantate si sviluppavano andando a riempire i buchi nella guaina di mielina, ma le misurazioni elettriche hanno rivelato che l'attività nervosa è tornata quasi alla normalità.
Secondo Moses Chao, un neurobiologo della Facoltà di Medicina di New York che studia i meccanismi della formazione della mielina, "questo implica la possibilità di poter impiantare le cellule del paziente stesso per curare le malattie che comportano la mancanza di mielina".
Ma i ricercatori non sanno se il trapianto di cellule di Schwann darà gli stessi risultati su pazienti umani. Per questo stanno progettando il modo di operare un paziente malato di SM in modo da trapiantare le sue stesse cellule nel cervello. Intanto gli studiosi sono ancora in attesa dell'approvazione al progetto dall'Università di Yale, che dovrebbero ricevere nei prossimi mesi.
L'esperimento di Kohama rappresenta il primo caso di utilizzo su modelli animali di cellule di Schwann umane dopo la conservazione per congelamento. Questo in accordo con Naomi Kleitman, del Miami Project to Cure Paralysis (del Progetto di Miami per la Cura della Paralisi) dell'Università di Miami in Florida. Kleitman, che lavora sui trapianti delle cellule di Schwann, afferma che i ricercatori considerano la conservazione delle cellule tramite congelamento un importante passo verso i trapianti su esseri umani.
Le cellule di Schwann sono delle componenti del sistema nervoso che possono assumere molte funzioni. Studi sugli animali hanno mostrato che esse non solo sono in grado di far ricrescere la mielina sul midollo spinale o sui nervi in tutto il corpo, ma anche di far ricrescere le fibre nervose stesse - un passo fondamentale nella cura della paralisi.
Ulteriori studi dovranno essere svolti per testare il movimento e la coordinazione di esseri umani e animali dopo il trapianto delle cellule di Schwann, per vedere se le nuove cellule effettivamente riducano i sintomi fisici della SM
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