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Tigre della Tasmania, clonazione di un animale estinto

Tigre della Tasmania: clonazione

La tigre della Tasmania, un animale estinto nella prima metā del '900, grazie ai progressi compiuti in campo genetico potrebbe tornare a vivere. Lo studio che ha permesso di compiere questo primo passo verso la clonazione della tigre della Tasmania č frutto di una collaborazione fra Australia e Stati Uniti, i risultati preliminari sono stati pubblicati sulla rivista PloS One (Public Library of Sciences - Maggio 2008).

Alcuni zoologi dell'Universitā australiana di Melbourne guidati da Andrew Pask, in collaborazione con l'Universitā del Texas, sono riusciti ad estrarre dei campioni di DNA dai tessuti di alcune parti di tigri della Tasmania conservate in numerosi musei sotto alcool. Dopo esser riusciti ad estrarre dei frammenti di genoma non troppo compromessi i ricercatori lo hanno trasferito in un embrione di topo.

Andrew Pask spiega che questa č la prima volta che si fanno degli esperimenti di questo tipo con il DNA di un'animale estinto, un processo che ha il compito di indurre una risposta funzionale in un organismo vivente.

L'ultimo esemplare di Thylacinus cynocephalus, un marsupiale meglio noto come lupo o tigre della Tasmania, č morto nel settembre del 1936 nello zoo della cittā australiana di Hobart. Ora, grazie a questo esperimento, per la prima volta si potrā forse riportare in vita un'animale che si pensava estinto per sempre. Questo test č il primo esempio di restaurazione di DNA non codificante estinto e di analisi delle sue funzioni in vivo, un esperimento che oltre ad accrescere le conoscenze sull'evoluzione e la biodiversitā potrebbe anche contribuire allo sviluppo di nuovi farmaci per il futuro.

I ricercatori evidenziano che le specie attuali rappresentano l'un per cento di tutti gli animali che sono passati sulla Terra, purtroppo un numero in continua diminuzione in quanto il tasso di estinzione sta aumentando con un ritmo allarmante. Visto questo trend negativo, presso il Frozen Zoo di San Diego si č iniziata giā da qualche anno la raccolta e la conservazione del DNA delle specie a rischio, in questo modo si potranno avere dei campioni ottimali per una possibile clonazione futura.

Presso altri laboratori si č estratto il DNA di altri animali del passato. Purtroppo, in molti casi, il materiale genetico, per via degli anni e la conservazione non ottimale, č troppo compromesso e potrebbe non essere idoneo per la clonazione. Un obiettivo analogo a quello australiano si sta per compiere in Giappone, in questo caso la specie che si vuole riportare in vita si č estinta ben 18.000 anni fa. Un gruppo di ricercatori giapponesi č pronto a clonare delle cellule del Mammuth di Yukagir partendo da del materiale genetico rinvenuto in Siberia. In questo caso, viste le basse temperature, il DNA si dovrebbe essere conservato abbastanza bene.

Tornando ai primi passi della clonazione della tigre della Tasmania, il gruppo di Pask ha per prima cosa prelevato alcuni frammenti di materiale genetico da quattro campioni di tessuto conservati sotto alcol presso il museo Victoria di Melbourne. Il secondo passo č stato quello di isolare alcuni segmenti di informazione relativi a sequenze chiamate Col2a1, non legate a particolari proteine ma importanti come "registi". Successivamente si č proceduto a trasferire il materiale genetico ottenuto all'interno di alcuni embrioni di topo. A questo punto i ricercatori hanno osservato che tali geni avevano ripreso l'attivitā stimolando la formazione di cartilagine e ossa, proprio come facevano prima che la tigre della Tasmania si estinguesse.

Quanto si č riuscito a fare č solo un primo passo, fino ad ora si riusciva solo a leggere le sequenze geniche di specie estinte. Grazie a questi nuovi studi si č invece compiuto un primo passo che in futuro potrebbe portare a far rivivere animali estinti da tempo.


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