Autocombustione ( La contessa Bandi )
Puo' un corpo umano prendere improvvisamente fuoco e diventare cenere nel giro di pochi minuti?
Un po' di ceneri, di ossa e molto fumo: è tutto quello che resta di un essere umano dopo una combustione spontanea. Gli esempi non mancano: ciò che manca è la spiegazione scientifica del fenomeno.
Di tutti i fatti lasciati inspiegati dalla scienza, la combustione umana spontanea è uno dei più sconcertanti. Uno dei primi casi registrato in Italia è datato 4 aprile 1731 ed ha per protagonista Cornelia Bandi, una contessa veronese di sessantadue anni con una salute di ferro. Quella sera, si addormentò dopo aver chiacchierato con la sua cameriera. L'indomani mattina, verso le 8,30, come sempre, la cameriera andò a svegliare la padrona. Ai suoi occhi si presentò un orribile spettacolo: "il pavimento della camera", riferisce una cronaca dell'epoca, "era cosparso di grosse macchie umide e vischiose, mentre un liquido giallastro colava lungo la finestra". Tracce di fuliggine imbrattavano i mobili. Al contrario, il letto non era stato danneggiato e le coperte spiegazzate indicavano che la contessa Bandi aveva avuto il tempo di alzarsi. Giaceva a poca distanza dal letto stesso: un piccolo mucchio di ceneri, le gambe intatte, sempre inguainate di seta, metà della scatola cranica. Il medico legale e le autorità furono incapaci di spiegare che cosa potesse essere accaduto. Il magistrato incaricato di stendere il rapporto, scrisse: "Sembra che nel petto della contessa si sia acceso un fuoco spontaneo". E chiuse il caso.
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