Gravidanza indesiderata: sono incinta?
Quasi un'adolescente su due, dopo ogni rapporto sessuale, ha paura di essere rimasta incinta. L'aspetto contraddittorio della situazione è che pur temendo una gravidanza indesiderata la maggioranza delle teenager italiane non prendono nessuna precauzione di tipo contraccettivo. Questo è uno dei dati che emerge dall'analisi di un campione di circa 11.000 richieste che sono giunte all'help line della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) nel 2007. I dati sono stati presentati in occasione del convegno nazionale Sigo di quest'anno (Roma, Novembre 2011).
Con un rapporto non protetto non c'è solo il rischio di una gravidanza indesiderata, molte sottovalutano una possibile malattia sessualmente trasmissibile. Se per il 47 per cento delle adolescenti italiane c'è la paura di una gravidanza indesiderata dopo ogni rapporto sessuale, solo l'11 per cento si preoccupa di un'eventuale malattia, ciò nonostante, il 37 per cento affronta il primo rapporto sessuale senza alcuna precauzione, il 31 per cento ignora i metodi contraccettivi e ben il 20 per cento si affidano al coito interrotto.
Le adolescenti che chiedono aiuto all'help line hanno in media 16 anni, c'è però un 14 per cento che ha meno di 15 anni. Dall'analisi delle domande poste dalle adolescenti emerge una mancanza di dialogo con il ginecologo. Emilio Arisi, responsabile del progetto educazionale, evidenzia che l'ignoranza è abissale soprattutto riguardo alle più elementari nozioni di biologia e fisiologia. Alcune chiedono se sia possibile rimanere incinta senza eiaculazione o con il petting, ma non solo, in molti casi ci sono enormi dubbi sul ciclo mestruale.
La ginecologa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Ostetricia del San Raffaele Resnati di Milano, spiega che è importante aprire un filo diretto con le madri e con i padri, a questo proposito è stata realizzata una guida: Educazione sessuale, tutto quello che dovete sapere se avete un figlio adolescente (Giunti editore).
Dall'analisi dei dati sull'utilizzo dei metodi contraccettivi emerge uno scarso uso della pillola (16,2 per cento delle ragazze) e del preservativo. Le conseguenze sono molto pericolose non solo nel breve periodo, ma anche per la fertilità futura. Nicola Surico, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia, spiega che l'educazione sessuale deve rientrare in un quadro ben più ampio di educazione alla salute. Per preservare la salute riproduttiva bisogna stare attenti a diversi fattori di rischio: dal sovrappeso al fumo. Per cercare di arginare questo problema la Sigo, in collaborazione con le Istituzioni, ha pensato a un opuscolo che aiuta ad affrontare in dettaglio i singoli fattori di rischio per preservare la salute riproduttiva.
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