Riduzione organo sessuale maschile ed estrogeni
Confrontando la dimensione media del pene dei giovani di oggi si nota che è inferiore rispetto a quella di una generazione fa, una colpa che gli esperti attribuiscono agli estrogeni. Questi ed altri dati sono emersi da uno studio andrologico, durato tre mesi, intrapreso nel marzo di quest'anno (2006) dall'università di Padova e l'Ulss 16 della medesima città.
L'indagine ha interessato 504 studenti, di 46 istituti superiori di Padova e provincia, che hanno compilato dei questionari, inoltre, 372 di loro hanno accettato di sottoporsi a una visita andrologica che ha consentito una panoramica più dettagliata sulle nuove generazioni.
Carlo Foresta, direttore del centro di crioconservazione dei gameti maschili del dipartimento di istologia, spiega che la riduzione del pene è l'indice più evidente dell'influenza dell'ambiente nei cambiamenti delle strutture gonadiche. L'esperto ha evidenziato come oggi si viva in un ambiente minato dalla crescente presenza di estrogeni, prodotti anti androgenici che nel tempo alterano il nostro organismo.
Gli esperti, pur riscontrando un aumento della statura rispetto alle generazioni precedenti, hanno rilevato una diminuzione della lunghezza del pene, una situazione che per il momento non crea dei problemi a livello di vita sessuale ma che in ogni modo è un importante campanello d'allarme.
Questo fenomeno di trasformazione del corpo indotto dall'ambiente in cui si vive oggi, con il tempo potrebbe essere causa di gravi patologie genetiche come tumori del testicolo o addirittura la completa infertilità.
Gli andrologi italiani evidenziano che questo fenomeno non è presente solo nel nostro paese, studi precedenti condotti in Svezia e Norvegia avevano già rilevato trasformazioni dell'organo sessuale maschile analoghe.
Da un'analisi dei test compilati dai giovani, per loro stessa ammissione, è emerso che hanno scarsa conoscenza in tema di contraccezione e malattie sessuali. Altri dati evidenziati dall'indagine riguardano il proprio rapporto con il sesso, il 92,5 per cento giudica normale la propria risposta sessuale, solo il 7,5 per cento ritiene di avere problemi, legati ad un orgasmo precoce nel 6,5 per cento e erettili nel'1,2 per cento dei casi.
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