Fertilità maschile, la qualità peggiora con l'età
Sull'ultimo numero della rivista scientifica Human Reproduction, sono stati pubblicati i risultati di uno studio condotto dall'epidemiologo Jorn Olsen dell'Università della California su un campione di 70 mila coppie della Danimarca. La ricerca aveva l'obiettivo di analizzare la qualità della fertilità maschile con l'avanzare dell'età.
Dalla ricerca è emerso che gli uomini che diventano padri dopo i 50 anni, rispetto agli individui più giovani hanno un rischio superiore di ben quattro volte di generare dei figli affetti da sindrome di Down, inoltre è stata riscontrata una percentuale più alta di figli con malformazioni agli arti.
Se prima si pensava che gli spermatozoi non subissero delle trasformazioni con l'avanzare dell'età, come avviene per gli ovuli nelle donne, questa ricerca dimostra che anche gli uomini con l'avanzare dell'età hanno un peggioramento della qualità degli spermatozoi e di conseguenza della fertilità.
Nei casi esaminati si è notato che a partire dai 35 anni aumentano la percentuali di rottura di filamenti del DNA degli spermatozoi, questo processo diminuisce le capacità di fecondazione degli ovuli. Questo fenomeno va a sommarsi alle altre cause che contribuiscono alla diminuzione della fertilità maschile come lo stress, il fumo, ecc.
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