Lavarsi le mani
Lavarsi le mani è un'azione semplice ma, al tempo stesso, molto efficace per proteggere la propria salute e quella degli altri. Una corretta procedura per il lavaggio delle mani è importante in ambito ospedaliero perché previene le infezioni, tale gesto non deve però essere trascurato neanche nella vita di tutti i giorni in quanto contribuisce a ridurre la probabilità di ammalarsi. Dopo aver lavato le mani, la presenza di batteri, germi e altri microbi si riduce di circa il 90 per cento, un risultato che permette di abbassare di ben il 40 per cento il rischio di contrarre infezioni.
Lavarsi troppo le mani potrebbe essere dannoso per la salute, è però altrettanto pericoloso dedicare a questa azione solo qualche secondo. La scarsa igiene non riguarda però solo i bambini, uno studio di qualche anno fa aveva rilevato che, in merito all'igiene delle mani, gli uomini le lavano meno delle donne. Circa il 20 per cento dei germi presenti sulle dita e sul palmo sono dei microorganismi non patogeni, essi risiedono normalmente sulla cute senza creare danni, la maggior parte sono però microorganismi che finiscono sulla pelle in seguito ai numerosi contatti con l'ambiente circostante.
Nelle mani i germi trovano un ambiente ideale, questi, una volta annidati, proliferano e si moltiplicano ad un ritmo impressionante. Per rimuovere i germi dalle mani è sufficiente un comune sapone, in alcuni casi non abbiamo però la possibilità di lavarci le mani e può quindi essere utile l'utilizzo dei cosiddetti hand sanitizers, igienizzanti per le mani a base alcolica. Questi prodotti vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci. Attenzione inoltre a non abusarne in quanto un loro uso frequente può provocare secchezza della cute. In commercio esistono poi dei detergenti con azione battericida, anche in questo caso bisogna stare attenti a non eccedere con il loro utilizzo perché potrebbero aumentare la resistenza dei batteri.
Prima di dare alcuni consigli su come lavare le mani, vediamo quando è importante lavarle. Ci sono delle situazioni che possono essere abbastanza ovvie, per esempio prima di mangiare o dopo essere andati in bagno, ce ne sono però altre che potrebbero non essere così scontate. Nell'ultima parte di questo articolo vediamo poi un piccolo esperimento scientifico da fare con i bambini, un momento di gioco che può essere utile per convincerli a curare maggiormente la pulizia delle proprie mani.
Quando lavare le mani
Come accennato in precedenza, il lavaggio delle mani non è importante solo in ambito ospedaliero, bisognerebbe ricordarsi di lavarsi spesso le mani quando si trascorre molto tempo fuori casa, in luoghi pubblici, ambienti poco igienici, ecc.. É importante evidenziare che addirittura la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce questa semplice azione come prima misura per prevenire le infezioni negli ambienti sanitari. Vediamo quali potrebbero essere alcuni dei momenti nella vita di tutti i giorni, che richiedono particolare attenzione:
- Prima dei pasti
- Prima di somministrare farmaci
- Prima di medicare o toccare una ferita
- Prima di mettere o togliere le lenti a contatto
- Prima di preparare il cibo
- Dopo aver tossito, starnutito o soffiato il naso
- Dopo essere stati a stretto contatto con persone ammalate
- Dopo essere stati a contatto con animali
- Dopo aver usato il bagno
- Dopo aver cambiato un pannolino
- Dopo aver toccato cibo crudo, in particolare carne, pesce, pollame e uova
- Dopo aver maneggiato spazzatura
- Dopo aver usato un telefono pubblico, maneggiato soldi ecc.
- Dopo aver usato un mezzo di trasporto (bus, taxi, auto ecc.)
- Dopo aver soggiornato in luoghi molto affollati, come palestre, sale da aspetto di ferrovie, aeroporti, cinema ecc.
Igiene della mani in ospedale: informazioni per infermieri e medici
In materia di Educazione Continua in Medicina (ECM) ci sono diverse regole da seguire, alcune di queste riguardano il lavaggio delle mani. Per la pulizia delle mani in ambiente ospedaliero, ma lo stesso vale anche in ambulatorio, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito 5 momenti ben precisi:
- Prima del contatto con il paziente
- Prima dell'esecuzione di una manovra asettica
- Dopo il contatto con il paziente
- Dopo il contatto con quello che sta intorno al paziente
- Dopo l'esposizione a liquidi biologici
Vediamo di analizzare nel dettaglio i punti dell'elenco. Il primo è abbastanza semplice, bisogna lavarsi le mani prima di toccare un paziente per le normali azioni di contatto (stringere la mano, visitarlo, aiutarlo a camminare, ecc.). Il secondo punto prevede invece il lavaggio prima di qualsiasi manovra asettica, come porrebbe essere il contatto con le mucose in caso di igiene orale o con una cute non integra quando si deve medicare una ferita. Lo stesso accorgimento si deve prendere quando si devono gestire dei dispositivi, ad esempio l'inserimento di un catetere vascolare, o la preparazione e somministrazione di farmaci. Il terzo punto riguarda la fine del contatto, dopo aver toccato un paziente, perché lo si è visitato o è stato aiutato a lavarsi o a vestirsi, bisogna procedere con l'igienizzazione delle mani. Lo stesso accorgimento lo si deve avere anche in mancanza di contatto diretto con il paziente se si è entrati in contatto con quello che c'è intorno a lui. Questo potrebbe ad esempio verificarsi durante il cambio delle lenzuola, la gestione delle linee infusionali, ecc.. Infine, non bisogna dimenticarsi di pulire le mani dopo una potenziale esposizione a liquidi biologici, ad esempio dopo il contatto con una cute non integra e con le mucose.
Come lavarsi le mani
Anche se potrebbe sembrare un'azione scontata, è importante imparare a lavarsi bene le mani. Iniziamo col dire che ci sono due modi per ottenere una corretta igiene delle mani:
- Con acqua e sapone
- Con igienizzanti a base alcoolica
Questa seconda opzione costituisce la prima scelta in ambito sanitario per 3 ragioni: risulta essere più rapida rispetto al lavaggio con acqua e sapone, è sempre disponibile e, oltre ad essere antisettica, a parità di numero di lavaggi, é meno lesiva della cute delle mani rispetto alla prima opzione. Un aspetto non di poco conto considerando che negli ambienti ospedalieri le mani vanno igienizzate diverse volte nel corso della giornata. Anche il personale sanitario, a seconda della manovra assistenziale, deve però effettuare il lavaggio delle mani con acqua corrente e detergente.
Qualcuno, erroneamente, potrebbero pensare che il ricorso ai due tipi di lavaggio insieme migliora la pulizia, in realtà questa è una pratica controindicata perché acqua e sapone e soluzione alcoolica sono due opzioni alternative.
Secondo alcune indagini, gli italiani si lavano le mani mediamente 8 volte al giorno, solo il 17 per cento utilizza però il sapone o soluzioni igienizzanti. Lavarsi le mani solo con acqua non è però sufficiente, l'utilizzo del sapone rende infatti la procedura molto più efficace perché si aggredisce la polvere e il grasso che sono i maggiori vettori di germi.
Aiutati anche da alcune immagini, diffuse dal ministero della salute, sul come lavarsi le mani, vediamo quale è la procedura corretta che dovrebbe durare complessivamente tra i 40 e i 60 secondi.
Lavaggio delle mani con acqua e sapone
Dopo aver bagnato adeguatamente le mani con l'acqua, bisogna applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani. A questo punto bisogna incominciare a frizionare le mani palmo contro palmo (fig. 1), successivamente il palmo della mano sinistra deve sfregare il dorso della destra (fig. 2). Nell'eseguire questa operazione bisogna stare attenti a tenere le dita intrecciate per poterle strofinare bene le une con le altre. Successivamente si ripete la stessa operazione invertendo le mani (palmo della mano destra sul dorso della sinistra). Adesso, palmo contro palmo, intrecciate le dita tra loro (fig. 3) e continuate a sfregare per qualche secondo.
Nella seconda fase del lavaggio, sfregare il dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro (fig. 4), in questo modo si possono pulire bene tutte le superfici . Adesso, con una mano aperta e il pollice teso, utilizzate l'altra per afferrarlo e pulirlo mediante una frizione ottenuta con un movimento rotatorio (fig. 5). La stessa operazione va ripetuta con l'altra mano. Nell'ultimo passaggio (fig. 6), una mano rimane aperta e l'altra, con le dita unite, effettua un movimento rotatorio sul palmo frizionandolo con le punte. Come per gli altri passaggi anche questo va ripetuto con la mano opposta. Quest'ultimo passaggio è molto importante per pulire bene anche le punta delle dita.
A questo punto si può concludere con il risciacquo e l'asciugatura. Nel caso in cui ci si trovasse in un bagno pubblico, per asciugare le mani è consigliato utilizzare della carta assorbente monouso, tale carta potrebbe essere utilizzata (dopo essersi asciugati) per chiudere il rubinetto. In questo modo si evita di toccarlo direttamente.
Lavaggio delle mani con igienizzanti a base alcoolica
Se siamo fuori casa, e non c'è la disponibilità di un rubinetto nei paraggi, si può ripiegare sui detergenti a base alcolica. Per igienizzare le mani bisogna strofinare il prodotto su tutte le superfici (palmo, dorso e in mezzo alle dita) non dimenticandosi di effettuare il passaggio relativo alla fig.4. A differenza del lavaggio con acqua, non c'è la fase di asciugatura. Nel momento in cui il prodotto sarà evaporato le mani sono pulite. Questo tipo di procedura richiede dai 20 ai 30 secondi.
Lavaggio delle mani: esperimenti per bambini
Insegnare i bambini a lavarsi le mani è molto importante, l'attenzione all'igiene rientra infatti in un processo di educazione alla salute che è bene iniziare fin da piccoli. Un esperimento condotto su 90 bambini di seconda elementare, frequentanti cinque diverse classi, ha dimostrato che se ci si lava le mani la concentrazione di batteri e altri germi diminuisce di circa il 90 per cento.
Prima di incominciare l'esperimento, i ricercatori hanno fatto vedere una serie di diapositive e filmati che hanno fornito le informazioni di cui abbiamo parlato in precedenza (come pulire le mani, quando lavarle, ecc.). Successivamente, tutti gli scolari sono stati aiutati a realizzare delle culture microbiche utilizzando alcune piastre di Petri (la piastra di Petri è un recipiente piatto di vetro o plastica, solitamente di forma cilindrica) e una particolare gelatina nota come agar-agar (in alternativa si sarebbe potuta utilizzare una normale gelatina alimentare). Grazie alla gelatina si favorisce la crescita dei batteri e di altri microbi. Inizialmente i bambini dovevano premere le proprie mani sulla gelatina contenuta nella piastra di Petri senza alcun accorgimento igienico, la stessa operazione è stata poi ripetuta dopo che alcuni si erano lavati le mani con acqua e sapone o con un igienizzate a base alcolica. Le culture così ottenute sono state lasciate riposare per un periodo di cinque giorni. Trascorso questo periodo, gli insegnanti e gli studenti hanno esaminato al microscopio i vari campioni scoprendo che la quantità di microorganismi presenti nelle culture create con le mani sporche erano notevolmente maggiori rispetto alle altre.
Dopo questo esperimento gli insegnanti hanno rilevato tra i bambini un incremento, compreso tra il 69 e il 100 per cento, dell'abitudine a lavarsi le mani. Questo dimostra che, a volte, il modo di dare un messaggio può fare la differenza. Anche se le piastre di Petri possono essere comprate su internet, con dei prezzi accessibili nel caso non si scelgano quelle professionali, e il gel agar-agar è acquistabile presso i negozi di articoli per laboratori o in qualche erboristeria ben fornita (sostanza che si potrebbe comunque sostituire con una gelatina alimentare), un esperimento analogo può essere condotto anche con una semplice fetta di pancarré.
Un'insegnate americana ha condotto un esperimento con tre fette di pane conservate in tre sacchetti di plastica con chiusura ermetica. Nel primo sacchetto è stata posta una fetta di pane di "controllo", si trattava di pane maneggiato esclusivamente con dei guanti sterili (appena tolti dalla confezione), nel secondo è stato inserito del pane toccato con delle mani appena lavate, infine, nel terzo, una fetta di pancarré toccata da bambini con le mani sporche.
I tre sacchetti, dopo esser stati etichettati per renderli riconoscibili, sono stati lasciati in disparte per alcuni giorni in modo che i germi potessero proliferare. Dopo qualche settimana, sulla fetta di pane toccata con le mani sporche si è osservata una considerevole proliferazione, che invece non è stata rilevata nelle altre due. Un esperimento "casalingo" che però ha confermato l'importanza di lavarsi le mani.
Adesso che sapete come lavarvi le mani, e i rischi a cui potete andare incontro se non effettuate il lavaggio correttamente, potreste approfondire un altro argomento: come lavare i denti.
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