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Fumare in gravidanza mette a rischio i reni del bambino

Donna che fuma in gravidanza

Si può fumare in gravidanza? Durante il periodo della gestazione può essere dannosa anche 1 sola sigaretta al giorno, le donne in dolce attesa dovrebbero quindi cercare di abbandonare il vizio ancor prima del concepimento. I potenziali danni del tabagismo materno sul bambino sono numerosi, alla lunga lista dei rischi se ne aggiunge ora un altro. Le donne che non riescono a fare a meno delle sigarette neanche quando sono in dolce attesa, rispetto alle gestanti non fumatrici, hanno un maggior rischio di partorire dei bambini con dei danni renali. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori giapponesi della Kyoto University. I risultati dello studio sono stai pubblicati sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology (Maternal Smoking during Pregnancy, Household Smoking after the Child's Birth, and Childhood Proteinuria at Age 3 Years - doi: 10.2215/CJN.05980616).

Maki Shinzawa, prima autrice della ricerca, spiega che sono numerosi gli studi che hanno dimostrato la pericolosità del vizio del fumo materno per la salute del bambino. I potenziali rischi non riguardano solo le maggiori probabilità che il bambino nasca prima del termine e/o sottopeso, ci sono tutta una serie di difetti congeniti correlati al tabagismo. Questa nuova indagine allunga la lista degli organi che possono essere danneggiati e inserisce nell'elenco anche i reni. Il fumo di sigaretta che la mamma inspira, oltre alla nicotina, contiene altre sostanze nocive (monossido di carbonio, policarbonato, ossido nitrico, ecc.) che potrebbero attraversare la placenta andando a interferire con la formazione di alcuni organi quali ad esempio i reni.

Per condurre l'indagine, i ricercatori hanno sfruttato i dati di 44.595 bambini registrati in un database governativo giapponese che archivia diverse informazioni a partire dai risultati degli esami in gravidanza fino al compimento dei tre anni del piccolo. Alcune informazioni relative al fumo materno sono state inoltre raccolte durante i controlli prenatali delle madri. A disposizione degli studiosi c'erano quindi alcune informazioni relative al fumo durante i mesi di gestazione e i risultati degli esami delle urine, in particolare della proteinuria, a quattro, nove, 18 e 36 mesi di età.

Dall'analisi dei dati è emerso che il 78,9 per cento delle donne prese in esame non aveva mai fumato, il 4,4 per cento fumava prima di rimanere incinta e il 16,7 per cento ha continuato a fumare anche durante il periodo della gravidanza. Incrociando le varie informazioni si è così rilevato che i bambini nati dalle madri non fumatrici avevano dei livelli inferiori di proteine nelle urine. Bassi livelli di proteine nelle urine sono da considerare normali, livelli elevati sono invece associati a dei danni a carico dei reni o una loro ridotta funzionalità.

Gli studiosi hanno rilevato che i bambini nati dalle madri che avevano fumato durante la gravidanza avevano una maggiore probabilità, stimata intorno al 24 per cento, di avere quantità anormale di proteine nelle urine (proteinuria). All'età di tre anni, la frequenza di proteinuria era dell'1,3 per cento nei bambini nati dalle madri non fumatrici, dell'1,6 per cento da quelli nati dalle ex-fumatrici e dell'1,7 per cento nei piccoli nati dalle madri che hanno continuato a fumare anche se erano rimaste incinta.

Una quantità anomala di proteine nelle urine non deve essere mai sottovalutata. Anche se diversi casi di proteinurie, soprattutto nei bambini, possono essere non patologici, in determinati casi la proteinuria persistente può essere un marker e mediatore dello sviluppo dell'insufficienza renale. Risulta quindi fondamentale un approccio diagnostico graduale che consente di evitare indagini e trattamenti inutili e costosi, allo stesso tempo bisogna però stare attenti a non tralasciare condizioni patologiche severe che necessitino di un trattamento specialistico. Per prevenire possibili complicazioni per la salute dei reni dei bambini è comunque opportuno smettere di fumare a partire da quando si sta pianificando una gravidanza, lo stesso consiglio che vale per l'assunzione dell'acido folico (per maggiori informazioni potete leggere perché è importante l'acido folico prima della gravidanza).


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