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Alimentazione in gravidanza e mercurio nei bambini - Secondo le ultime stime in Europa ci sarebbero più di 1,8 milioni di bambini, di cui 200 mila solo italiani, esposti ad alti livelli di mercurio

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Alimentazione in gravidanza e mercurio nei bambini

Alimentazione in gravidanza e mercurio

Secondo le ultime stime in Europa ci sarebbero più di 1,8 milioni di bambini, di cui 200 mila solo italiani, esposti ad alti livelli di mercurio. L'alimentazione della madre durante il periodo della gravidanza incide in maniera significativa sulla salute dei bambini in quanto le sostanze che assume la gestante con il cibo passano al piccolo. Un gruppo di ricercatori ha condotto una serie di studi volti ad analizzare l'esposizione prenatale alla neurotossina metilmercurio (MeHg). I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Health (Economic benefits of methylmercury exposure control in Europe: Monetary value of neurotoxicity prevention - doi: 10 1186 / 1476 - 069X - 12 - 3 ).

Attraverso l'analisi di campioni di capelli di mamme e bambini di 17 paesi dell'Unione Europea i ricercatori hanno registrato la percentuale di metilmercurio (MeHg) presente nell'organismo, hanno poi incrociato i dati con i livelli ambientali e lo sviluppo cerebrale dei neonati. Dall'indagine è emerso che, statisticamente, quasi due milioni di bambini europei nascono con un'esposizione al metilmercurio sopra i limiti di sicurezza. In circa 200 mila bambini l'esposizione è addirittura vicina ai 2,5 microgrammi, un valore altissimo se si considera che il limite di sicurezza imposto dai parametri comunitari è di 0,58 microgrammi per grammo di peso. In base ai dati raccolti i bambini più a rischio sono risultati essere quelli britannici mentre quelli meno a rischio gli ungheresi.

Martine Bellanger, prima autrice dello studio, spiega che il metilmercurio produce un effetto neurotossico influenzando il corretto sviluppo cerebrale del bambino e pregiudicando anche il Quoziente Intellettivo (QI). In base ad una stima fatta dai ricercatori il superamento del limite dell'esposizione al mercurio farebbe perdere ai bambini europei 700mila punti di QI ogni anno, corrispondenti a una cifra intorno agli 8-9 mila milioni di euro.

L'inquinamento da mercurio è un problema che è cresciuto soprattutto negli ultimi anni anche se i primi fati documentati risalgono alla prima metà dell'800, in quel periodo i cercatori d'oro utilizzavano infatti il mercurio per setacciare l'oro. Purtroppo ancora oggi si utilizza il mercurio per cercare l'oro in paesi come il Laos, il Vietnam, la Tanzania e il Brasile, proprio in quest'ultimo paese c'è un problema ambientale molto forte in quanto i cercatori d'oro (garimpeiros) stanno avvelenando l'Amazzonia. Ovviamente i problemi legati all'inquinamento da mercurio solo in parte dipendono dalla ricerca dell'oro, il problema maggiore è legato all'inquinamento industriale.

Il mercurio può penetrare nell'organismo attraverso le vie respiratorie e la pelle ma può essere assorbito anche attraverso i cibi (soprattutto pesce proveniente da acque inquinate). Il pesce, con i suoi preziosi omega-3, è molto importante durante la gravidanza e nei primi anni di vita in quanto migliora le capacità visive e cognitive dei bambini. Alcuni studi mettono però in guardia sull'assunzione di pesce durante la gravidanza proprio per il possibile rischio di contaminazione da mercurio. Il mercurio presente nell'acqua viene ingerito dal plancton e risale via via la catena alimentare diventando sempre più concentrato. I pesci che sono al vertice della piramide alimentare (tonno, pesce spada, palombo, luccio, anguilla, ecc.) sono quindi quelli che hanno le concentrazioni maggiori di mercurio, ovviamente molto dipende anche dalla zona dove sono stati pescati. Se per esempio prendiamo in considerazione i pesci del Reno in Germania, si possono trovare delle concentrazioni di mercurio pari a 2 ppm (parti per milione), il doppio rispetto ai limiti stabiliti dalla Commissione Europea. Se non si vuole rischiare di esporre il futuro nascituro a dei livelli elevati di mercurio le gestanti possono limitare l'assunzione di pesce a 350g a settimana, questo limite vale ovviamente per quei pesci che non sono ai vertici della catena alimentare come aringhe, sardine, sgombro e salmone.


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