Allattamento e alimentazione: più omega 3 se si mangia salmone
Mangiare salmone nelle ultime settimane di gestazione incrementa i livelli di omega-3 nel latte materno. La scoperta è frutto di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di due università inglesi: l'Università di Reading (University of Reading) e l'Università di Southampton (University of Southampton). La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Nutrition (Salmon Consumption during Pregnancy Alters Fatty Acid Composition and Secretory IgA Concentration in Human Breast Milk - Agosto 2012).
L'acido docosaexanoico (DHA), uno dei principali acidi grassi poliinsaturi omega-3, è fondamentale per il corretto sviluppo e funzionamento del nostro sistema nervoso, in particolare per un ottimale sviluppo visivo e cognitivo. Una ridotta concentrazione di DHA nel cervello durante la vita fetale si evidenzia successivamente in un ridotto sviluppo neuronale, in deficit della neurotrasmissione, in deficit neurocognitivi e alterazioni del comportamento, nel senso di maggior ansia, aggressività e depressione.
L'accumulo di acido docosaexanoico (DHA) inizia negli ultimi mesi di gestazione e prosegue dopo la nascita fino al termine secondo anno. E' quindi importante che il piccolo riceva adeguati livelli di omega-3, in partoclar modo di DHA, in questo delicato periodo di formazione. Per capire l'importanza di un buon apporto di queste sostanze nel giusto periodo basti pensare che negli ultimi tre mesi di gravidanza nuove cellule cerebrali vengono generate ad un ritmo di oltre 250.000 cellule nervose al minuto.
Studi condotto sull'argomento hanno evidenziato che bassi livelli di acidi grassi poliinsaturi nel sangue fetale sono associati a un Ritardo di crescita Intrauterino (IUGR). Inoltre, secondo alcuni studi epidemiologici, le donne in gravidanza che consumano grandi quantitativi di omega-3 hanno un tasso di nascite premature inferiore alle altre.
Da qualche anno a questa parte molte aziende specializzate nella produzione di latte aggiungono DHA ai loro prodotti, una pratica che può essere sicuramente utile nel caso in cui i piccoli vengono allattati con il latte artificiale ma, in caso di allattamento al seno, il piccolo potrebbe non ricevere dei livelli adeguati di omega-3. Più volte si è evidenziato quanto sia importante l'alimentazione della madre per lo sviluppo del bambino e i nuovi dati lo rimarcano ancora una volta.
La dottoressa Heidi J. Urwin, coordinatrice dello studio, spiega che i dati raccolti hanno evidenziato che mangiare molto salmone durante la gravidanza aumenta la presenza di acidi grassi omega 3 nel latte materno ma, allo stesso tempo, diminuisce la quantità di immunoglobuline (meglio noti come anticorpi). Per arrivare a questa conclusione gli studiosi hanno arruolato alcune donne in gravidanza dividendole in due gruppi. Un gruppo doveva seguire una dieta "normale" e l'altro una dieta particolarmente ricca di salmone.
Dall'analisi dei dati si è scoperto che incrementando il consumo di salmone nella fase finale della gravidanza aumentano i livelli di omega 3 presenti nel latte materno nel primo mese dopo il parto. Purtroppo però c'è anche un rovescio della medaglia: le donne che mangiavano più salmone presentavano nel latte livelli di immunoglobuline A più bassi, di conseguenza il neonato risultava, teoricamente, più vulnerabile alle infezioni.
Gli esperti spiegano che nel latte materno sono presenti diverse sostanze che contribuiscono all'immunità, non si può quindi sapere, almeno in base ai dati raccolti fino ad ora, se la riduzione di un tipo di anticorpi ha un qualche effetto sulla salute del bambino. Secondo gli studiosi l'aspetto più importante di questo studio è l'aver dimostrato che con le attuali linee guida (due porzioni di pesce a settimana) si hanno notevoli benefici per la crescita dei bambini in una fase cruciale dello sviluppo.
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