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Qualità dello sperma: stress e cambiamenti genetici - La qualità del liquido seminale, o sperma, può influire in maniera significativa sui figli e in alcuni casi anche sui nipoti

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Qualità dello sperma: stress e cambiamenti genetici

Qualità dello sperma e stress

La qualità del liquido seminale, o sperma, può influire in maniera significativa sui figli e in alcuni casi anche sui nipoti. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori della Tufts University School of Medicine, lo stress che un uomo sperimenta da ragazzo contribuirebbe a promuovere dei cambiamenti genetici nel liquido seminale aumentando la probabilità, nella prole femminile, di stati d'ansia. Lo studio è stato pubblicato sul Biological Psychiatry Journal (Chronic Social Instability Induces Anxiety and Defective Social Interactions Across Generations - Agosto 2012).

Non è la prima volta che gli scienziati mettono in relazione la qualità dello sperma con lo stress, è ormai appurato che il liquido seminale, molto spesso, è "lo specchio di come uno vive". Se si vive stressati si hanno spermatozoi "stressati". E' bene però evidenziare che questa è una regola generale, non tutte le persone stressate presentano un "cattivo" liquido seminale.

Molti uomini sottovalutano il legame che ci può essere tra lo stile di vita che si segue e la qualità dello sperma, un aspetto che si dovrebbe tenere in considerazione in particolar modo se si vuole diventare genitore. Precedenti studi hanno scoperto che fumare danneggia gli spermatozoi, con il junk food si producono meno spermatozoi, la soia potrebbe ridurre la fertilità maschile, con l'avanzare dell'età anche gli spermatozoi "peggiorano", ecc.. Per quanto riguarda lo stress fino ad ora si sapeva che riduceva le probabilità di concepimento ma, stando ai risultati di questa nuova ricerca, potrebbe anche promuovere cambiamenti genetici che influenzano non solo le figlie ma anche le nipoti.

I risultati sono frutto di uno studio condotto sui topi ma secondo gli esperti effetti analoghi si possono avere anche nell'uomo. I ricercatori hanno sottoposto un gruppo di giovani topi maschi ad una serie di sollecitazioni stressanti, fra le varie cose cambiavano continuamente l'ambiente della gabbia che li conteneva. Le cavie sottoposte a queste sollecitazioni diventavano di conseguenza più nervose e socialmente disfunzionali, in un'ottica complessa di tipo bio-psico-sociale, rispetto alle coetanee che non erano state sottoposte a nessuna situazione stressante. Gli esperti hanno poi studiato la prole dei topi stressati osservando che le femmine, ma non i maschi, presentavano maggiori stati d'ansia e una scarsa interazione sociale. Analoghi disturbi sono stati rilevati anche nelle successive generazioni dei maschi stressati da giovani.


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