Maschio o femmina
Subito dopo il concepimento spesso si ha la curiosità di sapere se il bebè sarà maschio o femmina, a questo punto c'è chi "gioca" con il calendario cinese e chi invece attende paziente l'ecografia morfologica. Le persone più impazienti e curiose saranno contente della nuova diagnosi messa a punto dai ricercatori coreani dell'università di Kwan Dong (Seoul). Per scoprire se si aspetta una bambina o un bambino presto non ci sarà più bisogno dell'ecografia, basterà un semplice prelievo del sangue eseguito intorno al terzo mese di gestazione. La ricerca che ha permesso di sviluppare questo test è stata pubblicata sul FASEB Journal (Effective detection of fetal sex using circulating fetal DNA in first-trimester maternal plasma).
Attualmente per scoprire il sesso del futuro pargolo, quando non si esegue un esame invasivo come l'amniocentesi (un esame non obbligatorio che può essere utile per individuare con una certa precisione determinate patologie), bisogna spettare almeno all'ecografia morfologica (un ecografia che si esegue tra la 20esima e la 22esima settimana di gravidanza). E' bene però sottolineare che anche con l'ecografia morfologica ci si potrebbe sbagliare e non sempre si riesce a vedere se il futuro neonato sarà femmina o maschio, meglio quindi comprare vestitini neutri che possono andar bene per entrambi i sessi.
Il dottor Hyun Mee Ryu, coordinatore della ricerca coreana, spiega che il test che hanno messo a punto è in grado di individuare il sesso del nascituro già dalle prime settimane di vita (circa 12esima settimana di gestazione). Secondo quanto spiegato dai ricercatori, il test messo a punto avrebbe un margine d'errore vicino allo zero per cento.
Gli esperti spiegano che analizzando i rapporti tra gli enzimi DYS14 e GAPDH si può capire se nel grembo materno c'è un maschietto o una femminuccia. Hyun Mee Ryu spiega che, oltre all'ecografia che spesso non riesce a dare la certezza, il sesso del feto può essere individuato attraverso delle procedure invasive come il prelievo dei villi coriali o l'amniocentesi che, purtroppo, hanno un 1-2 percento di rischio di aborto spontaneo e non possono essere condotte fino alle 11 settimane di gestazione. E' bene evidenzia che sia il prelievo dei villi coriali che l'amniocentesi non sono degli esami utilizzati per scoprire il sesso del nascituro anche se il tipo di analisi consente di individuarlo.
Scoprire il sesso del nascituro non è però solo una questione di pura curiosità, ci sono delle malattie genetiche che possono essere trasmesse solo ad un determinato sesso e scoprire prima se si sta aspettando un maschietto o una femminuccia può rendere la prosecuzione della gravidanza più serena.
L'efficacia del test messo a punto dai coreani dell'università di KwanDong è stato testata verificata attraverso uno studio nel quale sono state arruolate 203 donne incinte. Attraverso l'analisi della combinazione di due enzimi (DYS14/GAPDH), presenti nel plasma materno, si è riusciti ad individuare precocemente il sesso dei piccoli.
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