Ginnastica in gravidanza e peso del neonato
Le donne che praticano della ginnastica durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di partorire dei bambini con un peso corporeo equilibrato. Stando ai risultati di uno studio condotto dai ricercatori della University of Auckland (Nuova Zelanda) e della Northern Arizona University (Usa), coordinati da Paul Hofman, un'attività moderata condotta con regolarità tutti i giorni contribuirebbe, nelle donne in dolce attesa, a ridurre la probabilità di sovrappeso nel nascituro. I risultati della ricerca saranno pubblicati sul prossimo numero del Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (Maggio 2010).
Paul Hofman spiega che dall'analisi dei risultati di diversi studi diventa sempre più concreta l'ipotesi che vi possa essere un legame tra il metabolismo futuro di un bambino e il loro peso alla nascita. I bambini che alla nascita hanno un peso elevato rispetto alla loro lunghezza presentano maggiori probabilità di diventare obesi da grandi. Il ricercatore spiega che dai risultati di questo nuovo studio è emerso che un regolare esercizio fisico altera in qualche modo l'ambiente materno con un conseguente impatto positivo sulla stimolazione di nutrienti per la crescita fetale, una situazione che favorisce la riduzione del peso dei bambini alla nascita. Praticare della ginnastica in gravidanza è quindi salutare non solo per la madre ma anche per il bambino.
Per condurre lo studio sono state coinvolte 84 donne in dolce attesa divise in due gruppi. Le donne appartenenti al primo gruppo dovevano fare una moderata attività fisica che consisteva in 5 sedute settimanali da 40 minuti di cyclette fino alla 36esima settimana di gestazione. Le altre donne, quelle del gruppo di controllo, non dovevano fare alcun tipo di allenamento.
Nella seconda parte dello studio a tutte le partecipanti è stata misurata la loro sensibilità all'insulina, i ricercatori ipotizzavano che la ginnastica in gravidanza potesse alterare la resistenza insulinica (o insulinoresistenza) che, in particolari casi, riduce la capacità dell'organismo di rispondere all'insulina con conseguenze dannose come lo sviluppo di determinate forme di diabete. Bisogna però precisare che la resistenza all'insulina temporanea durante la gravidanza è necessaria per garantire i nutrienti sufficienti per lo sviluppo del piccolo.
Arrivati al momento del parto il gruppo delle mamme "sportive" ha dato alla luce dei neonati con un'altezza media analoga ai figli delle donne del gruppo di controllo ma con un peso medio inferiore di 143 grammi. Paul Hofman spiega che, se si considera che un maggiore peso alla nascita può essere associato ad un aumento del rischio di obesità da grandi, una modesta riduzione del peso (peso valutato in base alla dimensione del piccolo) potrebbe avere dei benefici a lungo termine per il neonato riducendo i pericoli negli anni a venire.
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