Scompenso cardiaco, un aiuto dagli omega 3
Gli omega 3, acidi grassi polinsaturi presenti in pesci come sardine, tonno e salmone, sono molto importanti per il cuore e in particolar modo nello scompenso cardiaco. Un nuovo studio italiano del Gissi-HF (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Infarto miocardico), condotto grazie al supporto della Sigma-Tau SPA e della Pzifer, ha dimostrato l'importanza degli omega 3 nella prevenzione dello scompenso cardiaco, una patologia che nel nostro paese interessa 600 mila persone. I risultati dello studio sono stati presentati in occasione del congresso europeo di cardiologia (Esc di Monaco 2008) e pubblicati su The Lancet (Agosto 2008).
La ricerca, durata 4 anni, ha coinvolto 357 reparti di cardiologia e oltre 7 mila pazienti. Studi precedenti avevano già esaltato le proprietà benefiche degli omega 3 sulla salute, nessuno però si era mai concentrato sugli effetti sul cuore. In base ai dati raccolti, gli omega 3 sono una sorta di antidoto allo scompenso cardiaco e possono ridurre il rischio di mortalità del 9 per cento e i ricoveri dell'8 per cento. Per ottenere tali benefici, basta assumerne un grammo al giorno.
Lo studio è stato coordinato da Luigi Tavazzi, Direttore Divisione di Cardiologia Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e Gianni Tognoni, Direttore Consorzio Mario Negri Santa Maria Imbaro di Chieti. Tognoni spiega che i risultati del Gissi-HF erano attesi con grande interesse dal mondo scientifico, un interesse generato anche dalla credibilità raggiunta attraverso gli studi condotti nei vent'anni precedenti e che hanno permesso di ottenere questo nuovo risultato. Parte dell'interesse verso i risultati dello studio erano legati anche a due aspetti: la rappresentatività dei centri di ricerca che hanno usato il farmaco e l'indipendenza di chi ha effettuato le ricerche.
Lo studio è stato articolato su due trial clinici indipendenti ma sviluppati insieme, l'obiettivo era quello di valutare due nuovi trattamenti per lo scompenso cardiaco: gli acidi grassi polinsaturi (n-3 PUFA) e la rosuvastatina, una statina (farmaci che inibiscono la sintesi del colesterolo endogeno) capace di abbassare in modo sensibile il colesterolo LDL e di aumentare il colesterolo HDL. Il risultato è stato sorprendente, l'assunzione regolare di una semplice capsula di un prodotto a base di olio di pesce, priva di effetti collaterali, è riuscita a ridurre la mortalità e l'ospedalizzazione per cause cardiovascolari nei pazienti con scompenso cardiaco. Un risultato che in nessun trial condotto negli ultimi anni, con prodotti di provata efficacia in altre patologie, si era riusciti ad ottenere.
Dall'analisi è emerso che i pazienti trattati con una capsula al giorno di n-3 PUFA (n-3 = Omega-3, PUFA = acidi grassi polinsatur) il numero delle morti è stato di 955 (27 per cento) contro i 1014 (29 per cento) del gruppo placebo. Nel gruppo trattato con n-3 PUFA si è registrata quindi una riduzione, del rischio relativo, pari al 9 per cento. Per quanto riguarda i ricoveri per cause cardiovascolari, nel gruppo placebo sono state 2053 contro le 1981 del gruppo n-3 PUFA. In questo caso, nel gruppo n-3 PUFA, la riduzione del rischio relativo è stato dell'8 per cento. Un altro dato rilevato durante lo studio riguarda le ospedalizzazione per aritmie, ben il 28 per cento in meno nel gruppo trattato con n-3 PUFA.
In base ai risultati dello studio, gli autori evidenziano che la somministrazione long-term di un grammo al giorno di n-3 PUFA è efficace nel ridurre sia la mortalità per tutte le cause, che i ricoveri ospedalieri per cause cardiovascolari.
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