Cannabis, effetti dannosi sulle gengive
I fumatori abituali di cannabis oltre ad esporsi ad un maggior rischio di tumori ai polmoni, aumentare le probabilità di soffrire di osteoporosi e danneggiare la memoria, possono avere maggiori probabilità di soffrire di malattie delle gengive. L'allarme è stato lanciato da un gruppo di ricercatori della Dunedin School of Medicine (Nuova Zelanda) che ha rilevato una stretta relazione tra il consumo abituale di cannabis e numerosi casi di disturbi gengivali che in molti casi hanno portato alla perdita dei denti. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sul Journal of The American Medical Association (JAMA - Febbraio 2008).
I ricercatori hanno coinvolto nello studio circa 1000 persone nate a Dunedin tra il 1972 e il 1973, a tutti i partecipanti sono state poste una serie di domande tra cui alcune relative all'uso di cannabis all'età di 18, 21, 26 e 32 anni d'età. In base alle risposte del questionario i volontari sono stati suddivisi in tre gruppi: uno costituito dalle persone che non hanno mai fumato cannabis (circa il 32 per cento del campione), uno formato dai fumatori occasionali (47 per cento) e uno dai fumatori abituali (20 per cento).
Osservando la situazione odontoiatrica dei tre gruppi, nel 6,5 per cento dei pazienti che non fumavano si sono rilevate delle importanti infiammazioni a carico delle gengive, questa percentuale era però nettamente più alta negli altri due gruppi. La percentuale nel gruppo dei fumatori occasionali di cannabis era dell'11 per cento mentre in quello che aveva ammesso di fumarla regolarmente dall'età di 18 anni si arrivava addirittura al 24 per cento.
I ricercatori, in base ai dati raccolti, hanno constatato che i fumatori abituali di marijuana (quelli che fumano almeno 41 spinelli in un anno), rispetto alla media della popolazione, hanno un rischio di contrarre la malattia superiore del 60 per cento.
Secondo i ricercatori l'effetto nocivo della cannabis non è legato all'impatto diretto del fumo appena inalato sulle gengive. L'ipotesi più accreditata è che le tossine contenute nella cannabis, una volta in circolo nel flusso sanguigno, abbiano un effetto negativo sull'organismo danneggiando la capacità del corpo di guarire le gengive e le infiammazioni causate da un accumulo di batteri sui denti. Il problema non sarebbe quindi nel fumo ma in quello che è contenuto in esso che va ad alterare il delicato equilibrio naturale.
Murray Thomson, coordinatore della ricerca, spiega che per la prima volta si è dimostrato che la marijuana è direttamente correlata ad un maggiore rischio di malattie delle gengive. Per questo motivo è importante che le autorità sanitarie, i dentisti e i medici portino a conoscenza dei propri pazienti che fumare regolarmente cannabis causa un danno ai tessuti che sostengono i denti.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca