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Osteoporosi, il sole fa bene alle ossa

Osteoporosi: il sole fa bene alle ossa

Se si hanno problemi di osteoporosi qualche ora di sole non potrebbe che giovare all'organismo, andare al mare durante le vacanze si potrebbero così trasformare in una terapia naturale. Durante le vacanze si ha inoltre più tempo libero per poter fare delle belle passeggiate all'aria aperta che, affiancate a una dieta ricca di calcio, contribuiscono ulteriormente a migliorare la salute delle nostre ossa.

Circa 8 italiane su 100 soffrono di osteoporosi, una patologia che colpisce prevalentemente le donne dopo la menopausa. Il sole ricopre un ruolo importante nella prevenzione dell'osteoporosi in quanto i raggi solari favoriscono la produzione di vitamina D da parte dell'organismo, una sostanza importante per l'assorbimento del calcio.

Fra i suggerimenti dati dal Centro di riferimento regionale per l'osteoporosi del Veneto, oltre all'esposizione al sole, c'è anche l'attività fisica. Camminare per mezz'ora all'aria aperta, oltre che giovare alla linea, stimola l'intero metabolismo e quindi quello del tessuto osseo.

Una dieta bilanciata è un altro elemento fondamentale nella prevenzione dell'osteoporosi, l'organismo necessita di un adeguato apporto di calcio che va dagli 800 mg al giorno in una condizione standard ai 1200 - 1600 mg al giorno in caso di allattamento o se si è in menopausa.

Il modo più naturale per assumere il calcio è attraverso l'alimentazione, non tutti i cibi però vanno bene, alcuni, infatti, sarebbero da limitare. Il consiglio è quello di diminuire l'assunzione di alimenti ricchi di proteine animali, sale, caffè, solfati ( contenuti in eccesso anche in alcune acque minerali). Fra gli alimenti consigliati ci sono invece il latte (meglio scremato, almeno parzialmente) e derivati, frutta secca (soprattutto mandorle, ma anche nocciole, noci e pistacchi), soia e legumi in genere, ortaggi (rucola, prezzemolo, radicchio verde, broccoletti e foglie di rapa, agretti, biete, cicoria, cardi, ecc). La carne è povera di calcio, mentre il pesce, pur non essendone particolarmente ricco, ne contiene almeno il doppio ed è quindi da preferirsi. Il pesce è da privilegiare rispetto alla carne anche per la protezione che offre nei confronti delle malattie cardiovascolari.

L'alimentazione però, pur apportando notevoli quantità di calcio, da sola non è sufficiente. Quello che effettivamente importa è la quantità che l'organismo riesce ad assimilare, per questo è importante una concomitanza dei tre fattori: alimentazione, attività fisica ed esposizione al sole; la prima per l'apporto di calcio e le altre per l'assimilazione.

L'osteoporosi è una patologia caratterizzata dalla bassa massa ossea e dal deterioramento del tessuto osseo, con il progredire della patologia, le ossa s'indeboliscono con un conseguente aumento del rischio di fratture sia spontanee sia provocate da cadute o traumi. Un'indagine condotta su un campione di 1621 donne dalla Manners Ardi nel 2006, "Le italiane e l'osteoporosi", ha evidenziato che 9 donne su 10 sanno che cos'è l'osteoporosi ma che la percentuale di donne che non ne hanno mai sentito parlare è paradossalmente più alta proprio nella fascia di età più interessata dalla malattia, quella delle over 70. Su 100 donne oltre i 70 anni 11 non sanno che cosa sia l'osteoporosi, mentre fra le 50-59enni è solo il 3 per cento non conosce questa malattia. Più informate le donne del Centro (quasi 95 su cento), meno quelle del Sud (85 su cento).

Calcio, vitamina D e attività fisica contro l'osteoporosi

Calcio, vitamina D e attività fisica sono sicuramente tre elementi che presi singolarmente non bastano per prevenire e curata l'osteoporosi. Alcuni studi hanno esaminato questi elementi singolarmente concludendo che non apportavano particolari benefici.

David Hosking, della Divisione di Metabolismo Minerale dell'Ospedale di Nottingham (Gran Bretagna), nei primi mesi del 2005, in occasione del Congresso Europeo sugli Aspetti Clinici ed Economici dell'Osteoporosi e dell'Osteoartrite, presentò i risultati di uno studio che dimostrava che soprattutto ad una certa età, quando le donne sono già nel periodo della menopausa, il sole non basta più a garantirsi un adeguato apporto di vitamina D in quanto la nostra pelle diviene meno "efficiente" nel produrre questa vitamina indispensabile all'assorbimento del calcio e alla costruzione di ossa forti e sane. In queste situazioni il consiglio è quello di seguire una dieta ricca in pesci grassi e uova, oppure il ritorno ad un uso del passato, quello dell'olio di fegato di merluzzo. Nel caso in cui la strada della dieta non è percorribile diventa necessario assumere supplementi di vitamina D, soprattutto qualora si stiano assumendo farmaci contro l'osteoporosi.

Il consiglio ultimo è quello che calcio, vitamina D e attività fisica rimangono comunque molto importanti se combinati fra loro. Numerosi studi hanno evidenziato, tra i fattori preventivi, l'importanza fondamentale della più semplice e naturale delle pratiche: l'attività fisica. Camminare almeno mezz'ora al giorno porterà sicuramente notevoli benefici per tutto l'organismo. Il sole giova all'osteoporosi perché stimola la produzione di vitamina D, questa, anche se diminuisce con l'avanzare dell'età, se pur in quantità inferiore è sempre importante. Nel caso delle più giovani che proteggono la pelle con creme solari per prevenire la formazione di tumori cutanei, anche una volta che si è abbronzati, la protezione ideale è un solare con Spf medio (15-20); per il viso, l'ideale sarebbe sceglierne uno con formulazione anti radicali liberi.


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