Bere caffè aiuta la memoria
Secondo uno studio condotto all'Università Medica di Innsbruck in Austria, i cui risultati sono stati presentati a Chicago, al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA), chi beve caffè ha un miglioramento della memoria a breve termine e dei livelli di attenzione più alti.
Tali proprietà non sarebbero presenti solo nel caffè espresso ma anche in altre bevande che contengono caffeina come il tea, il caffè americano e alcuni soft drinks.
Che la caffeina è una sostanza stimolante lo si sa ormai da tempo. In tutto il mondo le persone che devono rimanere "sveglie" o "ricaricarsi", bevono una tazzina di caffè o comunque qualcosa che contenga caffeina.
Da un'indagine è emerso che il consumo medio mondiale di caffè si aggira intorno a una tazzina e mezzo, in America si arriva addirittura a quattro tazzine e mezzo.
I ricercatori Austriaci però hanno approfondito ulteriormente gli effetti della caffeina sull'organismo umano, in particolare sul cervello e sui comportamenti di chi assume tale sostanza.
Lo studio ha coinvolto 15 persone che per valutare correttamente i dati, sono dovute stare in astinenza nel periodo precedente all'inizio dell'esperimento, da caffè per 12 ore, e da nicotina per 4 ore.
La prima fase dell'esperimento è consistita nell'esecuzione di alcuni giochi, da parte delle persone coinvolte, atti a misurare dei parametri relativi all'attività celebrale mentre si effettuavano dei test che richiedeva memoria a breve termine e prontezza di riflessi.
Successivamente, a loro insaputa, i pazienti hanno assunto una dose di caffeina di circa 100 milligrammi, equivalente più o meno a due tazzine di caffè. In seguito all'assunzione della caffeina, nel lobo frontale del cervello (un'area che controlla la memoria breve) è stato riscontrato un aumento dell'attività neuronale. In questa fase i soggetti si sono dimostrati più reattivi e hanno ottenuto dei risultati migliori nell'esecuzione dei test relativi alla memoria a breve termine.
Lo stesso aumento di attività celebrale è stata riscontrata anche nel cingolo anteriore, una zona del cervello che regola l'attenzione. Questi miglioramenti venivano riscontrati solo quando veniva somministrata la caffeina e non il placebo, dimostrazione degli effetti positivi della prima.
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