Piante officinali e erbe: Passiflora
Nome botanico: Passiflora incarnata L.
Famiglia pianta: Passifloraceae
Descrizione
La Passiflora deve il suo nome alla forma del fiore, che ricorderebbe appunto la corona di spine della Passione di Cristo, ma è conosciuta in particolare come pianta rampicante ornamentale. La Passiflora è originaria dell'America centrosettentrionale, ampiamente coltivata a scopo ornamentale e medicinale.
Tempo balsamico: la pianta si recide, poco sopra il terreno, quando i frutti sono maturi.
Attività principali e impiego terapeutico
In medicina tradizionale si utilizzano proprio le sommità fiorite (presenti anche in Farmacopea Ufficiale) per infusi. I preparati di Passiflora sono impiegati come sedativi nell'ansia e nell'insonnia, nei disturbi nervosi soprattutto dei bambini.
Conoscenze scientifiche
I costituenti chimici presenti sono in particolare Flavonoidi (iperoside, vitexina ecc.), alcaloidi, maltolo, crisina (5,7 diidrossiflavone), olio essenziale e cumarine In Fitoterapia estratti di Passiflora vengono utilizzati comunemente come sedativo del Sistema Nervoso. Le sue azioni farmacologiche sono dovute soprattutto ai flavonoidi contenuti nelle parti aeree della pianta. Studi clinici e sperimentali hanno dimostrato l'attività ansiolitica, e la conclusione è che la migliore attività sedativa si ottiene con l'uso di estratti totali e non con i principi attivi isolati. Indicata per calmare gli stati di eccitazione nervosa (angoscia, isteria, palpitazioni, disturbi nervosi della menopausa, gastralgie, colon irritabile ecc.). La Passiflora presenta inoltre una buona attività antispastica sulla muscolatura liscia, studiata in vitro sull'intestino di coniglio e confermata in clinica. Indicata nelle varie forme di somatizzazione ansiosa viscerale: spasmi gastrici, colon irritabile ecc. E' presente anche in numerose specialità medicinali.
Avvertenze
La Passiflora può interagire con i barbiturici (prolunga il tempo di sonno)e con i sedativi (può aumentare l'effetto sedativo di farmaci o di altre piante).
Livelli di tossicità: considerata relativamente innocua se assunta in quantità appropriate per brevi periodi di tempo.
Gravidanza ed allattamento: la pianta non è mai stato associato ad aborti, ma la prudenza suggerisce alle donne gravide di evitarne l'assunzione per la presenza nel fitocomplesso di stimolanti uterini. E' sconsigliata l'assunzione sia nel periodo della maternità che dell'allattamento, i pericoli superano qualunque possibile beneficio.
Neonati e bambini: è rischioso somministrare qualsiasi preparato a base di piante medicinali a bambini sotto i due anni d'età.
Note sull'utilizzo delle piante medicinali