Piante officinali e erbe: Lino
Nome botanico: Linum usitatissimum L.
Famiglia pianta: Linaceae
Descrizione
Si tratta di una vera e propria pianta "officinale" nel senso che può servire per la produzioni di tessuti, ma anche di preparati medicinali. Della pianta in medicina si utilizzano i semi.
Tempo balsamico: le piante si recidono alla base in agosto-settembre; si fanno essiccare, quindi si battono per separarne i semi.
Attività principali e impiego terapeutico
Tradizionalmente utilizzato nella medicina popolare per gli impiastri di farina a scopo emolliente.
Conoscenze scientifiche
I principali costituenti sono : un olio non volatile (acido linolenico, acido linoleico ed acido oleico), proteine, e una piccola percentuale di mucillagini. I semi di Lino contengono anche una modestissima percentuale di glucosidi cianogenetici (1%) che possono rilasciare per idrolisi acido cianidrico, anche se successivamente inattivato a livello gastrico. Una piccolissima parte di glucosidi viene invece trasformata in tiocianato, tossico solo ad alte dosi. I semi di Lino dovrebbero essere utilizzati interi o schiusi, non tritati, alla dose di un cucchiaio da minestra per tazza d'acqua, 2-3 volte al giorno, da assumere dopo i pasti. Se contusi viene sfruttata anche l'azione lubrificante dell'olio in essi contenuto, nel qual caso tuttavia si consideri l'enorme peso calorico (100 g corrispondono a quasi 500 calorie).
Avvertenze
L'uso del lino è controindicato nei casi di dolori addominali acuti (come appendiciti o diverticoliti), nelle sindromi occlusive e subocclusive. Da evitare la contemporanea assunzione di altri farmaci, perché ne sarebbe ridotta l'efficacia. La terapia con semi di Lino non dovrebbe comunque prolungarsi oltre le 3-4 settimane.
Livelli di tossicità: non disponibili.
Gravidanza ed allattamento: non abbiamo a disposizione studi specifici.
Neonati e bambini: è rischioso somministrare qualsiasi preparato a base di piante medicinali a bambini sotto i due anni d'età.
Note sull'utilizzo delle piante medicinali