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Linguaggio neonato: prime parole a pochi giorni

Linguaggio neonato: prime parole a pochi giorni

Lo sviluppo del linguaggio del neonato è un processo che passa per diverse tappe, una delle più importanti è la lallazione ma, prima ancora, inizia con la memorizzazione delle parole, una fase che inizia già nei primi giorni di vita. Verso i 5-8 mesi i bambini iniziano con la "lallazione" (la produzione ripetuta di sillabe), al termine del primo anno sono in grado di riconoscere il proprio nome, riutilizzano in maniera corretta circa cinque parole (come ad esempio mamma e papà), imitano il suono di parole familiari e comprendono semplici istruzioni. Grazie ai nuovi studi ogni tanto si scopre qualcosa di nuovo sul linguaggio dei neonati, cose che fino a qualche anno fa neanche si potevano immaginare. In un recente studio coordinato da Jacques Mehlera, membro dell'American philosophical society e direttore del Laboratorio di Linguaggio Cognizione e Sviluppo della SISSA (International School for Advanced Studies) di Trieste, si è scoperto che i neonati ricordano e riconoscono le parole già a pochi giorni di vita. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su PNAS (Newborn's brain activity signals the origin of word memories - doi: 10.1073/pnas.1205413109 - Ottobre 2012).

Lo studio, condotto presso all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, ha coinvolto 44 neonati a pochi giorni dalla nascita. I ricercatori hanno monitorato l'attività cerebrale dei nenonati due minuti dopo avergli fatto ascoltare delle parole. Per far ciò si è ricorsi alla topografia ottica, una tecnica di visualizzazione non invasiva dell'attività cerebrale basata sulla spettroscopia fNIRS (functional near-infrared spectroscopy). I dati raccolti mostrano come fin da pochi giorni dalla nascita la regione frontale destra del cervello, la stessa che si attiva quando gli adulti ricordano le parole, potrebbe supportare il riconoscimento vocale già durante le primissime fasi di acquisizione del linguaggio.

Silvia Benavides Varela, prima autrice dello studio, spiega che ai bambini sono state dette alcune parole semplici e sono state poi ripetute a distanza di due minuti. I test prevedevano o di ripetere le stesse parole, oppure di cambiare le vocali e lasciare le stesse consonanti oppure viceversa, cambiare le consonanti e lasciare le stesse vocali. Quando i neonati ascoltavano parole con le stesse vocali di quelle sentite in precedenza, dei "segnali" di riconoscimento si accendevano nel cervello. Al contrario, se le parole avevano vocali diverse ma le stesse consonanti, questi segni di riconoscimento erano assenti.

Analizzando i dati raccolti emergono alcuni aspetti interessanti: per prima cosa nei neonati l'informazione veicolata dalle vocali sembra più facile da riconoscere di quelle delle consonanti, secondariamente sembrerebbe che le aree frontali potrebbero essere implicate nel riconoscimento delle sequenze parlate già dai primissimi stadi dello sviluppo.


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