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Tumore al seno, i benefici della dieta - Una dieta equilibrata affiancata da un'adeguata attività fisica contribuisce a ridurre il rischio, dal 25 al 30 per cento, di recidive nel carcinoma...

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Tumore al seno, i benefici della dieta

Tumore al seno: benefici della dieta

Una dieta equilibrata affiancata da un'adeguata attività fisica contribuisce a ridurre il rischio, dal 25 al 30 per cento, di recidive nel carcinoma mammario. Numerosi studi clinici hanno ormai appurato l'incidenza della dieta e l'attività fisica sul tumore al seno. Un nuovo studio (Diana 5), coordinato dall'Istituto dei Tumori di Milano e dall'Istituto Europeo di Oncologia, avrà il compito di raccogliere nuovi dati per valutare quanto una vita incentrato sulla "dieta mediterranea" può prevenire il tumore al seno e in quale percentuale.

Lo studio è sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute attraverso i fondi del programma integrato per l'oncologia, dall'AIRC e dall'Unione Italiana della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno grazie all'8 per mille donato all'Associazione di Volontariato Lega Vita e Salute Onlus.

Studi precedenti, progettati e condotti anch'essi presso l'Istituto Nazionale dei Tumori (INT), hanno dimostrato che riequilibrando la dieta è possibile anche modificare l'ambiente interno e ridurre, nel sangue, la concentrazione di certi fattori che favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e che ne ostacolano la guarigione.

Il nuovo studio si avvarrà anche della collaborazione di altri centri situati a Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Torino, Avezzano. Complessivamente, almeno secondo gli obiettivi iniziali, si cercherà di coinvolgere circa 2.000 donne operate di tumore al seno.

In occasione della presentazione dello studio Diana 5 è intervenuto anche Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale Tumori (sede dei progetti DIANA). Berrino ha evidenziato che negli ultimi cento anni il modo di vivere e mangiare, soprattutto dell'uomo occidentale, è cambiato notevolmente, abitudini che hanno favorito l'insorgere di numerose malattie. Il passaggio ad una dieta ricca di cibi troppo raffinati, un consumo elevato di prodotti animali e uno stile di vita eccessivamente sedentario, ma al contempo molto stressante, hanno portato a favorire alterazioni endocrino-metaboliche legate allo sviluppo di numerose patologie cronico-degenerative, prima poco frequenti nella popolazione. Alla luce di questi dati, si può intuire l'importanza che può avere un'alimentazione più naturale e un'attività fisica regolare nel prevenire numerose malattie "moderne".

Bernardo Bonanni, Direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO), spiega che si sta assistendo ad un grande cambiamento della medicina e della cultura della salute. Rispetto a qualche anno fa, la prevenzione delle malattie tumorali è migliorata sensibilmente passando dalla pura ricerca all'applicazione clinica. Attualmente, si è in grado di valutare il rischio oncologico nelle persone sane e sono incorso ricerche per offrire opportunità per la riduzione di tale rischio. Se in soggetti ad alto rischio il più delle volte bisogna intervenire con misure farmacologiche, in molti casi è sufficiente adottare misure dietetiche e adeguati stili di vita. Sempre più studi indicano che dieta ed attività fisica aiutano fortemente, sia le persone sane che i pazienti già affetti da tumore, nella riduzione del rischio.

Rispetto a studi precedenti, Diana 5 prevede due differenti interventi sullo stile di vita: un approccio più "soft" e uno più radicale. Nel primo i ricercatori daranno alcune indicazioni, su dieta e attività fisica, basate su raccomandazioni internazionali; nel secondo verrà invece proposta una più marcata modifica delle abitudini alimentari e dell'attività fisica attraverso incontri di gruppo, corsi e seminari.

Allo studio possono aderire tute le donne che presentano le seguenti caratteristiche:

  • Avere un'età compresa tra 35 e 70 anni
  • Aver avuto un tumore della mammella negli ultimi cinque anni
  • Non aver avuto recidive
  • Essere disponibili a sottoporsi ad un prelievo di sangue, a misurazioni del peso, della circonferenza vita, della pressione arteriosa, ed a compilare alcuni questionari periodicamente
  • Essere disponibili a modificare la propria alimentazione e lo stile di vita

Se volete avere maggiori informazioni sullo studio Diana 5, o aderire alla ricerca, potete utilizzare uno dei seguenti mezzi: e-mail diana@istitutotumori.mi.it; fax 02 2390 3516 ; telefono 02 2390 2868 o 02 2390 3552


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