Computer Vecchi ma mai troppo
I passi da gigante che si stanno compiendo nel campo dei computer significano anche passi da gigante nell'obsolescenza di queste macchine. Ogni anno i soli americani sostituiscono circa 50 milioni di computer nella necessità di tecnologie più veloci e potenti.
Ma che fine fanno tutti questi computer? "Ci sono centinaia di milioni di queste vecchie macchine ammassate negli scantinati e nelle mansarde della gente", afferma Ted Smith, direttore esecutivo della Silicon Valley Toxics Coalition, un gruppo di avvocati che si occupa delle questioni ambientali legate ai prodotti high-tech. "Questa è l'eredità della rivoluzione tecnologica". Un'eredità che può essere mortale. I computer contengono materiali come l'arsenico, che è cancerogeno, il mercurio e il piombo, che causano danni cerebrali.
Il piombo costituisce un problema particolarmente delicato. Il monitor di un computer contiene circa tre chili e mezzo di questo materiale che serve per schermarlo dalle radiazioni. Se un monitor finisse in una discarica - come del resto spesso accade - il piombo potrebbe contaminare l'acqua potabile. E questa è una questione di cui molta gente non è consapevole.
"Non ci si rende conto di tutti i diversi prodotti chimici e dei problemi che questi possono causare se vengono dispersi nell'ambiente" dice Tim Wong, vice capo dell'Alpha Beacon Christian School a San Carlos, in California, mentre portava i suoi vecchi PC dalla scuola al centro di riciclaggio BFI.
Due stati americani, la California e il Massachusetts, hanno bandito i computer dalle discariche. E, come alternativa, sono subito nate nuove attività , alcune delle quali si sono rivelate piuttosto redditizie.
Alcune compagnie di computer, tra cui Hewlett-Packard, IBM e Gateway, stanno riacquistando i vecchi PC usati. Gli attrezzi da lavoro vengono donati alle organizzazioni benefiche, mentre il resto del materiale viene cannibalizzato per le parti di ricambio o riciclato.
A Framingham, nel Massachusetts, le industrie Conigliaro accumulano circa otto milioni di case plastici per computer e li frantumano per farne materiale da costruzione, una sorta di calcestruzzo che essi chiamano "Plascrete".
Il Gruppo HMR, una compagnia privata di San Francisco, ricicla interi computer. Ogni mese la compagnia riceve oltre 10 tonnellate di computer ormai in disuso dal centro di riciclo BFI di San Carlos e dalla Hewlett-Packard, che ricicla i suoi computer in affitto una volta terminato il contratto d'uso.
Circa il 70 percento dei componenti funziona ancora e può essere rivenduto, specialmente oltremare in luoghi, come le Filippine, dove i consumatori si accontentano di computer che da noi sarebbero considerati lenti e poco potenti.
Il resto dei componenti viene fatto a pezzi e riutilizzato in vari modi. Le coperture plastiche vengono riciclate per i materiali da costruzione. I circuiti stampati vengono venduti per i materiali preziosi che contengono, come l'oro. I tubi catodici dei monitor vengono fusi per estrarne il piombo e riciclare il vetro.
"Siamo in grado di ottenere qualcosa con la maggior parte del materiale" afferma Chris Jankos, direttore generale dell'HMR. C'è veramente molto poco che dobbiamo gettare via nelle discariche.
Il risultato è quello di grandi profitti, circa sette milioni di dollari lo scorso anno. La BFI ha pagato l'HMR 26 centesimi per ogni libbra di materiale portato via dai suoi depositi (circa 1300 lire al chilo). E l'HMR vende ogni cosa - la plastica, i circuiti stampati, i cavi in rame - ad eccezione dei tubi a raggi catodici dei monitor. Non c'è abbastanza piombo da rendere il processo di riciclaggio economicamente conveniente, cosଠl'HMR paga una fonderia per portarli via.
Ed ora che in California entrerà in vigore la nuova legge che impedirà l'accumulo del materiale elettronico nelle discariche, gli affari dovrebbero andare ancora meglio. "Dovrebbero raddoppiare all'inizio dell'anno e mi aspetto un ulteriore raddoppio per fine anno", afferma Jankos.
Su scala nazionale, comunque, negli Stati Uniti vengono riciclati solamente il 10% dei computer. Gli ambientalisti sperano che un giorno questa possa diventare una pratica comune, come il riciclaggio della carta e del vetro.
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