Diminuiscono le coste inquinate in Italia
Secondo l'ultimo rapporto relativo allo stato di salute dei mari del nostro paese le acque italiani sono sempre più blu. I dati relativi al monitoraggio delle acque di balneazione riguardanti il 2005 sono stati presentati dal ministero della Salute.
Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute, ha evidenziato come i dati raccolti dimostrano come la qualità delle acque di balneazione marine si mantengono su dei buoni livelli in numerose zone, i dati sono in linea con gli standard europei e tendenzialmente stabilità rispetto all'anno precedente.
Su un totale di 7.375,3 Km di costa, le aree inquinate coprono circa 420,4 Km (5,7 percento), una diminuzione di 13,1 Km rispetto allo scorso anno. Roberto Della Seta, presidente nazionale Legambiente, ha comunque evidenziato alcune perplessità a riguardo dei dati forniti in quanto il miglioramento registrato non è poi così eclatante. I 13 Km recuperati alla balneazione rispetto all'anno precedente è un traguardo che non deve far abbassare la guardia in quanto circa il 6 per cento del nostro mare è ancora inquinato e ben 1.044,9 Km non vengono conteggiati in queste statistiche.
La diminuzione dei tratti di coste inquinate ha lasciato in linea di massima invariata la situazione in Italia, se si osservano però nel dettaglio i dati si nota che mentre in alcune aree come Campania e Sicilia, la situazione è in miglioramento, in altre località come il Lazio ed in particolare la provincia di Roma, hanno fatto registrare un peggioramento dello stato delle acque marittime.
Osservando i dati si nota come nel corso dell'ultima stagione turistica 242,8 Km di costa sono state permanentemente inquinata e 32,9 Km più altri 144,7 Km vietate temporaneamente. Al totale delle coste vanno aggiunte quelle vietata per motivi che non dipendono dall'inquinamento ma perché situate in parchi, zone militari, etc, queste ricoprono una lunghezza di 878,3 Km. Altre coste, circa 1044,9 Km, invece non possono essere controllate in quanto considerate inaccessibili, per esempio per via di alcuni tipi di scogliere. Nell'ultimo anno sono aumentate di 6,5 Km le aree riservate a parchi marini mentre la costa controllata e balneabile è arrivata a 5017,6 Km.
Con l'arrivo della bella stagione i bagnanti avranno quindi a disposizione molti Km di coste, come più volte suggerito dal WWF bisognerebbe non limitarsi alle sole spiagge e dedicare le proprie vacanze estive, o parte di esse, per conoscere, apprezzare e difendere le bellezze naturali del mare italiano: immergersi nelle riserve marine, affidarsi agli esperti per praticare il whale-watching di casa nostra, aiutare nel recupero di tartarughe marine, conoscere l'antico mestiere della pesca con il Pescaturismo e le regole da seguire, tutto all'insegna della sostenibilità delle attività in mare e della salvaguardia dell'ambiente marino.
Il WWF in passato aveva anche presentato un Decalogo degli "eco-comportamenti" valido tutt'oggi per un'estate al mare "doc": ad esempio rispetto delle regole con le barche a motore, attenzione agli ancoraggi nelle praterie di posidonia, non fare stragi di cozze o datteri di mare (per i quali e' vietata la raccolta), non disturbare le tartarughe marine, che in estate possono essere in fase riproduttiva.
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