Il polpo dalle molte identitą
Il polpo mutaforma, una scoperta ancora troppo recente per possedere un nome scientifico, si aggira per le distese melmose dove i fiumi si immettono nel mare dell'Indonesia. Persino con pochi posti in cui nascondersi, il polpo va in cerca di cibo in pieno giorno. Una tale baldanza potrebbe derivare dalla sua abilitą nel cambiare posa, colore e movimenti, che lo rende in grado di "impersonare" altri animali, magari velenosi o pericolosi.
Molti animali assumono il colore della corteccia o della sabbia per mimetizzarsi con l'ambiente circostante; molti polpi sorprendono i sommozzatori confondendosi cosą¬ perfettamente con ciņ che li circonda che gli animali sembrano svanire. Altri invece imitano dei vicini meno "gustosi" o pił pericolosi. Tom Tregenza, dell'Universitą inglese di Leeds, che ha collaborato al progetto, ci riferisce che la capacitą di impersonare specie cosą¬ diverse tra loro č del tutto nuova. "La cosa straordinaria in questo caso č che il fenomeno si sviluppa in maniera molto pił ampia di quanto č stato osservato negli altri animali".
"E' una cosa terribile per me", commenta Richard E. Young, specialista sui cefalopodi all'Universitą delle Hawaii ad Honolulu. Benchč lo studioso avverta che pił che di un riscontro oggettivo dell'abilitą di questo animale possa trattarsi di un'interpretazione fantasiosa della gente, ammette di essere rimasto affascinato le riprese video del polpo mutaforma.
Mark D. Norman del Museo Victoria di Melbourne, in Australia, ci ha raccontato che i primi avvistamenti di questo animale risalgono ad alcune fotografie sottomarine, alcune delle quali rimangono ancora oggi aperte a numerose interpretazioni. "All'inizio scherzavamo, 'ora sembra un pianoforte, ora un divano' dicevamo".
Nel 1999 e nel 2000, le reti britanniche e giapponesi hanno inviato una squadra televisiva insieme a Norman. Egli era convinto che l'animale fosse veramente un mutaforme. "Se ne segui uno, lo vedi diventare cose molto poco simili ad un polpo".
A volte il polpo fugge tenendo i suoi tentacoli allineati in un ovale appiattito, e questo lo rende simile ad un comune pesce velenoso. Altre volte, quando importunato da una demoiselle, il polpo tiene sei dei suoi tentacoli nella tana e distende gli altri due, in modo che questi sembrino dei serpenti di mare, predatori e nemici naturali delle demoiselle.
Quando Norman ha osservato il polpo muoversi sbuffando sul fondo del mare, con i tentacoli distesi simili a nastrini colorati, ha subito pensato alle spine velenose dei pesci leone.
Norman ritiene che le imitazioni del polpo mutaforme possano non fermarsi qui. "Tanto pił osserveremo questo animale, tante pił cose strane vedremo ". Tregenza suggerisce che il polpo potrebbe reagire alle singole minacce con una risposta comportamentale specifica. Questo sarebbe alquanto inverosimile per un invertebrato, ma, sottolinea Norman, "stiamo facendoci ormai un'idea della meravigliosa fauna che si aggira li fuori".
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