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Depressione post parto, rilevare il rischio dal DNA - La depressione post parto è una forma depressiva caratterizzata da calo dell’umore e instabilità emotiva nel periodo immediatamente successivo al parto

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Depressione post parto, rilevare il rischio dal DNA

Depressione post parto e DNA

La depressione post parto è una forma depressiva caratterizzata da calo dell'umore e instabilità emotiva nel periodo immediatamente successivo al parto. La nascita di un bambino porta numerosi cambiamenti nella vita della donna; le numerose richieste di accudimento del neonato, dover riorganizzare il proprio tempo e le abitudini, le difficoltà nel conciliare il lavoro e le esigenze del bambino, sono una serie di circostanze che mettono a dura prova la neo mamma. Tutti questi cambiamenti, in circa 7 donne su 10, portano a una moderata depressione post partum transitoria, dopo un certo periodo si riesce infatti a riorganizzare il proprio tempo e i propri spazi in sintonia con il nuovo arrivato. In circa il 20 per cento dei casi la nascita del bambino porta però a una vera e propria depressione post parto ed è necessario un aiuto esterno alla famiglia. Poter intervenire precocemente è importante in quanto questa forma depressiva mette in pericolo sia la salute della mamma che quella del bambino. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori della University of Virginia, la probabilità di avere a che fare con la depressione post partum è scritta nel Dna. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Genetics (Interaction between oxytocin receptor DNA methylation and genotype is associated with risk of postpartum depression in women without depression in pregnancy - Doi: 10 3389 / fgene 2015 00243 - Luglio 2015).

Virgina Jessica Connelly, ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università della Virgina e coordinatrice dello studio, spiega che bassi livelli del gene recettore dell'ossitocina (OXTR) sono correlati a un maggiore rischio di depressione post partum, un maggior rischio che sussiste anche in assenza di determinati fattori che sono associati a un aumento dell'incidenza della forma depressiva. Per giungere a queste conclusioni, tra l'aprile 1991 e il dicembre 1992, sono state seguite 14.541 gravidanze. Di tutte le gestanti sono stati prelevati dei campioni di sangue alla settima e alla quarantunesima settimana di gravidanza. L'esperta spiega che dalle evidenze cliniche si sa che le donne che hanno sperimentato la depressione prima della gravidanza sono a più alto rischio di sviluppare depressione dopo il parto, i dati raccolti hanno però evidenziato che anche le donne che non hanno mai sperimentato la depressione hanno un maggiore rischio di depressione post partum se presentano bassi livelli del gene recettore dell'ossitocina (OXTR).

Al contrario della depressione post partum transitoria (o Baby Blues), la depressione post paro può durare diversi mesi e in alcuni casi può superare anche l'anno. Oltre a stati di stanchezza e stress altri sintomi della depressione post parto sono: mancanza di desiderio di contatto con gli altri, paure eccessiva per la salute del proprio figlio, insonnia, sensi di colpa, estrema irritabilità, ecc.. Se i risultati dello studio saranno confermati da ulteriori approfondimenti, i marcatori identificati potranno essere molto utili per identificare precocemente questo disturbo psicologico prima ancora che i primi sintomi si presentino, il modo migliore per prevenire possibili difficoltà nel rapporto madre figli.

Depressione post parto, sintomi e consigli

Abbiamo già elencato alcuni sintomi della depressione post partum, vediamo di riassumerli dandovi anche alcuni consigli su come affrontare la situazione. Questi consigli potrebbero essere utili anche per i familiari, molte donne si chiudono infatti dentro se stesse e hanno bisogno del supporto delle persone che le stanno vicine per superare questo periodo di difficoltà.

Se dopo un parto si hanno dei momenti di tristezza e sconforto non bisogna pensare subito alla depressione post parto, in alcuni casi è normale avere degli stati di malinconia collegati al distacco dal bambino che si aveva in grembo durante il periodo della gestazione.

Se lo stato depressivo e la tristezza perdura nel tempo potrebbe trattarsi di depressione, un evento abbastanza frequente che interessa circa il 70 per cento delle donne. Si può trattare di Baby Blues se passa dopo qualche settimana ma se supera il mese è probabile che si tratti di depressione post partum (DPP).

In caso di DPP il primo consiglio è quello di non chiudersi dentro di se, bisogna cercare innanzitutto una figura affettiva con la quale confidarsi e grazie alla quale sarà più facile trovare un riferimento terapeutico.

Se si vuole superare il problema, anche se bisognerà sospendere l'allattamento, è importante accettare i farmaci che il medico consigliera. La terapia farmacologica in certi casi è l'unica cura per il problema. E' inoltre importante dedicare del tempo ai colloqui psicoterapici per esprimere le proprie emozioni e sistemare le idee che si accavallano tra passato e presente.

In caso di forte confusione, di incubi, se si ha l'impressione che il mondo sia contro di voi, ecc., è importante non aspettare oltre e bisognerebbe iniziare subito una cura. E' importante sapere che ogni stato d'animo dopo il parto è curabile e passa senza conseguenze.


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