Guarire dal tumore: una proteina neutralizza le metastasi
Quando si guarisce da un tumore resta sempre l'incognita delle metastasi, un problema che potrebbe essere superato in parte grazie alla combinazione di due proteine, Gas6 e Axl, che opportunamente modificate sono in grado di ridurre, in alcuni casi, le metastasi del 90 per cento. Le metastasi sono cellule maligne che si staccano dal tumore originario e si diffondono in altri organi dove possono riprodursi e generare nuovi tumori, i ricercatori di Stanford sono pero riusciti a neutralizzare i meccanismi molecolari che portano alla loro formazione. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Chemical Biology (An engineered Axl 'decoy receptor' effectively silences the Gas6 v Axl signaling axis - doi: 10 1038 / nchembio 1636 - Settembre 2014).
Mihalis S Kariolis, primo autore dello studio, spiega che alla base della nuova terapia ci sono due proteine coinvolte nella diffusione delle metastasi. Una, la Axl, è una molecola che si trova sulla superficie delle cellule tumorali, l'altra, la Gas6, è invece una proteina presente nel circolo sanguigno che legandosi con la prima trasmette il segnale che induce la formazione delle metastasi. Quando due Gas6 si legano a due Axl si promuove un processo che permette al cancro di viaggiare da un organo o da un tessuto a un altro attraverso il flusso sanguigno.
Utilizzando una tecnica nota come "direct evolution ", che permette di accelerare artificialmente i processi che portano all'evoluzione delle proteine, i ricercatori hanno ottenuto una versione modificata della proteina Axl. Per ottenere una versione di Axl adatta alla sperimentazione sono state create oltre 10.000 sequenze di Dna codificate per altrettante proteine, ognuna delle quali presentava delle piccolissime varianti morfologiche che le differenziavano dalla Axl originale. Fra tutte, una molecola in particolare rimenava attiva per un lungo periodo nel flusso sanguigno ed era in grado di legarsi con estrema specificità a Gas6.
Gli esperti spiegano che la nuova molecola funziona come un esca, la coppia modificata della Axl attira allo stesso modo dell'originale i frammenti di Gas6 ma, invece di favorire, blocca sul nascere i meccanismi che portano alle metastasi.
Nella seconda fase dello studio i ricercatori hanno testato la terapia in alcuni gruppi di topi colpiti da due tipi di tumori femminili estremamente comuni: il tumore al seno e il tumore dell'ovaio. La somministrazione endovenosa della proteina modificata ha ridotto del 78 per cento le metastasi relative alle neoplasia mammaria e del 90 per cento quelle relative al carcinoma ovarico.
I risultati ottenuti in questa sperimentazione sono molto importanti e incoraggianti, per ora lo studio si trova ancora in una fase pre-clinica ma se i dati saranno confermati anche sugli esseri umani la terapia potrebbe essere una valida alternativa alla chemioterapia. Un aspetto non da trascurare è anche la non tossicità della terapia, uno degli aspetti collaterali dei trattamenti chemioterapici. Poter bloccare, o limitare, la formazione delle metastasi è molto importante se si considera che la maggior parte dei pazienti che muoiono per un cancro sono colpiti da forme metastatiche della malattia.
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