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Curare l'asma bronchiale con beclometasone - formoterolo

Curare l'asma bronchiale

La cura dell'asma si evolve, due farmaci già utilizzati nella terapia di mantenimento (il beclometasone e il formoterolo) se utilizzati in associazione fissa sotto forma di spray extrafine possono essere somministrati con buoni risultati ai primi sintomi prevenendo ulteriori peggioramenti. La nuova terapia contro l'asma bronchiale è frutto di uno studio internazionale coordinato da Alberto Papi, direttore della Clinica di Malattie respiratorie dell'Università di Ferrara. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Lancet Respiratory Medicine (Beclometasone - formoterol as maintenance and reliever treatment in patients with asthma: a double-blind, randomised controlled trial - doi: 10 1016 / S2213-2600 (13) 70012-2 - Marzo 2013).

Solo in Italia circa 3,7 milioni di persone devono fare i conti con l'asma, una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree. Con l'arrivo della primavera i sintomi della patologia peggiorano con pesanti ripercussioni sulla qualità della vita delle persone affette da asma bronchiale. I ricercatori spiegano che grazie a questo nuovo approccio terapeutico non si migliorerà solo la qualità della vita dei pazienti ma si risparmieranno anche ingenti risorse economiche. Si stima che ogni riacutizzazione della patologia costi mediamente 1500 euro e un ricovero di 5 giorni più di 2000 euro, soldi che si potranno risparmiare grazie alla cura dell'asma con il beclometasone - formoterolo.

Il professore Leonardo Fabbri, direttore della Clinica di Malattie respiratorie dell'Università di Modena-Reggio Emilia, spiega che utilizzando anche al bisogno la terapia con beclometasone e formoterolo in formulazione extrafine si può ridurre del 36 per cento la riacutizzazioni della patologia e di circa un terzo i ricoveri ospedalieri. Queste sono le conclusioni di uno studio multinazionale condotto in 183 centri di 14 Nazioni europee. Complessivamente la sperimentazione ha coinvolto 1714 pazienti.

La terapia dell'asma prevede farmaci per il trattamento di fondo e farmaci da utilizzare al bisogno. I primi (corticosteroidi inalatori, broncodilatatori a lunga durata d'azione, antileucotrienici, teofillinici, cromoni, anticorpo monoclonale anti IgE) sono farmaci che assunti in modo continuativo hanno lo scopo di mantenere, grazie al loro effetto antiinfiammatorio e/o broncodilatatore, l'asma clinicamente sotto controllo. I farmaci da utilizzare al bisogno per il sollievo dei sintomi (broncodilatatori a breve durata d'azione) non hanno effetti sull'infiammazione, ed il ricorso frequente ad essi indica che il trattamento di fondo (se già in atto) non è sufficiente a controllare la malattia e deve essere modificato e/o implementato.

I ricercatori spiegano che questo importante traguardo nella cura dell'asma bronchiale è stato raggiunto grazie anche al coinvolgimento diretto di un'azienda leader nella ricerca sull'asma come Chiesi Farmaceutici. Partendo da un solido ragionamento fisiopatologico si è sperimentata una terapia che prevede la combinazione di broncodilatatore e steroide inalatorio, normalmente utilizzata come trattamento di fondo, un mix che si è rilevato utile anche per inibire le altre componenti del processo patologico. Il farmaco, approvato dall'AIFA, è già disponibile in farmacia in fascia A.

L'asma è una patologia in continua crescita, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità i nuovi casi aumentano del 50 per cento ogni dieci anni. Alla luce di questi dati si può capire che impatto potrà avere la nuova cura per l'asma nella società di domani.


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