Antibiotici per bambini: consigli e controindicazioni
L'uso degli antibiotici nei bambini, ma anche negli adulti, deve avvenire in maniera responsabile per evitare possibili effetti collaterali. Come per qualsiasi farmaco, utilizzare gli antibiotici quando non sono necessari è un errore. I medicinali non sono mai del tutto innocui e possono avere degli effetti secondari più o meno marcati. Nel caso degli antibiotici si aggiunge però un ulteriore problema secondario. L'utilizzo su larga scala, purtroppo spesso in maniera inadeguata, sta provocando il cosiddetto fenomeno della resistenza batterica, un problema che preoccupa molto la medicina moderna. La Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), per cercare di contrastare questo fenomeno, ha stilato un elenco di cinque consigli per indirizzare i genitori verso un utilizzo responsabile e consapevole degli antibiotici in età pediatrica.
Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale, spiega che l'utilizzo indiscriminato di antibiotici porta allo sviluppo del fenomeno dell'antibiotico resistenza. In pratica, un uso smodato e scorretto dei farmaci antibiotici aumenta la probabilità che si selezionino dei batteri resistenti al farmaco stesso. Sul lungo periodo ci si potrebbe imbattere in una ricaduta dell'infezione nel bambino più difficile da trattare, questo perché i batteri sono diventati resistenti all'attacco di uno specifico antibiotico.
Non tutti sanno che numerose infezioni non sono causate da batteri ma da virus. In particolare sono di origine virale proprio la maggior parte delle infezioni più comuni di cui soffrono i bambini: il raffreddore, le febbri di tipo influenzale, le bronchioliti e parte delle otiti. E' senz'altro causata da virus la maggior parte delle tonsilliti, anche quelle che si manifestano con febbre molto alta, con dolore alla deglutizione e con ingrandimento delle linfoghiandole del collo. Assumere antibiotici durante le infezioni virali come: febbri influenzali o di raffreddore, la maggior parte degli episodi di tosse e di bronchite, le faringiti (fatta eccezione per quelle causate dallo Streptococco) o il raffreddore, anche prolungato, non aiuta a curare l'infezione, a ridurre i sintomi e neppure a far star meglio il bambino o ad abbreviare la malattia.
Secondo una recente indagine ministeriale, l'Italiana, tra i Paesi dell'Unione europea, è il paese con il più alto consumo di antibiotici. Il nostro paese presenta inoltre il più alto tasso di antibiotico resistenza. L'uso eccessivo e incontrollato di questa classe di medicinali non provoca solo dei danni alla salute ma comporta anche un ingente spreco di denaro pubblico.
Curare un bambino o un adulto che si è infettato con un battere resistente è molto complicato e pericoloso. La malattia causata dal battere resistente non guarirà quando tenteremo di curarla con gli antibiotici che di solito utilizziamo, anzi peggiorerà e saremo così costretti a cercare un antibiotico cui il battere non sia ancora diventato resistente. Per prevenire la formazione di batteri resistenti è quindi bene seguire poche semplici regole per l'utilizzo degli antibiotici nei bambini.
- I genitori non devono mai fare di testa propria, prima di somministrare qualsiasi farmaco bisogna sempre rivolgersi al pediatra. Gli antibiotici vanno usati soltanto su prescrizione medica.
- Gli antibiotici vanno utilizzati per curare le infezioni causate da batteri e non per il raffreddore o l'influenza.
- Se il bambino presenta del muco giallo o verde nelle secrezioni nasali non significa che è in corso un'infezione batterica. Purtroppo molti genitori, erroneamente, sono convinti del contrario. Anche in questo caso non va quindi somministrato l'antibiotico.
- Una volta iniziata la terapia antibiotica va portata a termine come da prescrizione medica se non vogliamo rischiare ricadute o complicazioni gravi. Il fatto che la febbre sia passata o che il bambino stia meglio non sono un buon motivo per sospendere la terapia antibiotica. Il dosaggio di antibiotico prescritto dal medico va rispettato rigorosamente e non possiamo mai permetterci di dimenticare o saltare una somministrazione se non vogliamo rischiare che la terapia antibiotica si riveli inefficace.
- Una volta terminata la terapia è opportuno buttare (in un Centri di Raccolta dei Farmaci) gli antibiotici già aperti.
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