Operazione alluce valgo
L'operazione mini-invasiva dell'alluce valgo non si effettua con il laser, l'intervento prevede l'utilizzo di una minifresa grazie alla quale si rimodella la zona deformata. Molte persone, sentendo parlare di tecniche mini-invasive, pensano che si possa intervenire sull'alluce valgo con il laser, è bene però precisare che tutt'oggi, pur essendo il laser uno strumento di taglio che trova applicazione in diversi campi medici, non viene impiegato nella chirurgia ortopedica. Nel corso degli anni sono stati compiuti comunque enormi passai in avanti nelle operazioni dell'alluce valgo e attualmente si riesce ad intervenire con una tecnica percutanea che prevede un'incisione della pelle di circa 1-2 mm.
Per prevenire l'alluce valgo, un problema che colpisce circa la metà della popolazione femminile oltre i 45 anni, tolte situazioni particolari come cerimonie, ricorrenze, ecc., nella maggior parte delle situazioni si dovrebbe utilizzare una scarpa con le seguenti caratteristiche: tacco basso, punta larga e preferibilmente con i lacci. Una vola che il problema compare i sintomi dell'alluce valgo possono essere limitati grazie a dei plantari, realizzati a regola d'arte da esperti, in grado di correggere i difetti di deambulazione e allo stesso tempo ritardare l'evoluzione della patologia.
Il professor Sandro Giannini, direttore della clinica ortopedica dell´Università di Bologna - Istituto ortopedico Rizzoli, spiega però che questa nuova tecnica sebbene in alcuni casi riesca a risolvere il problema in altri non sempre da i risultati sperati. Dopo aver effettuato la piccola incisione lo specialista, controllando il tutto con uno strumento radiologico, usa una mini fresa per segare la sporgenza e cerca di spostare il metatarso in modo da ottenere la correzione desiderata. Il tutto si completerà con un cerotto e un bendaggio, al termine dell'operazione non verranno quindi messi punti di sutura e non rimarrà nessuna cicatrice.
E' bene che chi si sottopone a questo tipo di intervento sappia a cosa va in contro, l'esperto fa notare che è un po' come operare al buio senza vedere ciò che realmente si compie con la fresa. I danni e le complicazioni possono essere numerose anche se l'operazione viene eseguita da mani esperte. Oltre l'accorciamento dell'alluce, una conseguenza inevitabile di questo tipo di intervento, ci sono numerosi casi di recidiva, di ipocorrezione dell'alluce valgo e di danni articolari. In questi e altri casi bisogna quindi ricorrere ad un nuovo intervento per rimediare a questi danni.
Secondo Sandro Giannini ultimamente c'è un eccessivo ricorso a questo tipo di operazione, la tecnica di correzione percutanea viene spesso proposto ma in realtà ha indicazioni molto precise e limitate. L'esperto spiega che negli Stati Uniti, dove la tecnica si è inizialmente sviluppata, ora risulta quasi abbandonata. Tutte le tecniche chirurgiche di nuova generazione segano il metatarso per spostarlo e riallinearlo, ma nessuna sega e asporta l'articolazione o parte di essa come avveniva un tempo. Si tratta di tecniche dette triplanari (tra cui la Seri, Austin, la Scarf e la Bosch) perché permettono al chirurgo di spostare a suo piacimento il metatarso in tre direzioni per meglio correggere l'alluce e ripristinare la funzione.
Sandro Giannini conclude spiegando che non esiste una tecnica migliore delle altre, esistono invece deviazioni dell'alluce che è preferibile correggere con una tecnica piuttosto che con un'altra. Non bisogna quindi aver paura se non si sente parlare di tecnica mini invasiva per il proprio intervento. Grazie ai progressi fatti in campo medico oggi il post operatorio risulta moderato e ben controllato dai farmaci e dall'anestesia. Si riesce inoltre a recuperare la funzionalità abbastanza velocemente, grazie all'intervento in Day Surgery si possono muovere i primi passi a distanza di poche ore dall'operazione, inoltre, già dopo soli 20 giorni è possibile riguidare la macchina e dopo 30 si può tornare a lavoro e riprendere le normali occupazioni quotidiane.
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